di Daniela Annaro
E’ una delle basiliche più antiche di Milano, un suggestivo complesso religioso che racconta duemila anni di storia cittadina, bisognoso di importanti restauri.
Lo pensa il suo parroco, monsignor Gianni Zappa, pensiero condiviso anche dalla Sovrintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, l’architetto Antonella Ranaldi. Un’accoppiata vincente e, soprattutto, efficiente. Ed è così che, quasi due mesi fa, hanno annunciato la prima trance di rimessa a nuova di una importante porzione di San Lorenzo Maggiore: la cappella di Sant’Aquilino.
Un sacello, cioè un piccolo edificio di culto , sia per i romani che per i primi cristiani, che conserva mosaici di grande valore, mosaici paleocristiani, attentamente studiati da Claudia Tedeschi, eminenza grigia del restauro di cicli musivi. E proprio sui mosaici si focalizzeranno i lavori. Sono rimaste modeste porzioni di tessere nei due catini delle nicchie semicircolari, ma nonostante ciò è possibile comprendere l’intera organizzazione decorativa. Qui in questa cappella era raffigurata la Gerusalemme celeste. In Sant’Aquilino , a grandezza naturale, sono raffigurati i patriarchi di Israele, gli Apostoli e i martiri, soggetti e figure inquadrate da pilastri dorati tempestati di gemme. Si parte dalla Cappella del santo patrono dei facchini, Aquilino di Colonia, appunto, e poi si procederà sull’intera basilica.
In due fasi: la prima riguarderà il risanamento degli intonaci interni del deambulatorio e del matroneo; la seconda si occuperà delle opere in pietra e degli intonaci dell’ottagono e della cupola. Costo complessivo del restauro 2.000.000 di euro, cifra ingente a cui hanno abbondantemente contribuito Fondazione Cariplo e TMC Pubblicità. Il vescovo Benzo d’Alba, vissuto nell’anno mille, definì la basilica di san Lorenzo Maggiore come la chiesa più bella del mondo e, a più di mille anni da quell’affermazione che oggi pare esagerata, avvertiamo una nuova verità. Con questo restauro, San Lorenzo recupererà il fascino delle origini.