Il Romanticismo alle Gallerie d’Italia e al Museo Poldi Pezzoli

La Redazione

Le Gallerie d’Italia – Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, e il Museo Poldi Pezzoli presentano fino al 17 marzo 2019 Romanticismo, a cura di Fernando Mazzocca, la prima mostra dedicata al contributo italiano al movimento che ha cambiato la sensibilità e l’immaginario del mondo occidentale nel corso della prima metà dell’Ottocento. Le 200 opere selezionate, da Hayez a Corot, da Turner a Molteni, ripercorrono il vivace confronto e dibattito culturale svoltosi tra l’Inghilterra, la Francia e i Paesi del Nord, soprattutto la Germania e l’Impero austriaco, a cui partecipò l’Italia, negli anni che vanno dal Congresso di Vienna alle rivoluzioni che nel 1848 sconvolsero il vecchio continente.

Di queste, 42 non sono mai state esposte prima d’ora: provengono per lo più da collezioni private e comprendono esemplari di Caffi, Hayez, Induno, Molteni; 14 opere inoltre non sono mai state viste in Italia e giungono dalle più importanti istituzioni museali estere, quali il Belvedere di Vienna e l’Ermitage di San Pietroburgo, da cui giungono capolavori di Friedrich, e la National Gallery di Londra che presta un dipinto di Corot.

La mostra è articolata in 21 sezioni – 16 alle Gallerie d’Italia e 5 al Museo Poldi Pezzoli – che ripercorrono i temi più significativi dell’arte romantica. Assistiamo alla rottura nella gerarchia dei generi per cui alcuni prima considerati “minori”, come il paesaggio, il ritratto, la rappresentazione della vita del popolo, assumono lo stesso interesse e importanza della pittura sacra e della pittura di storia, per tradizione collocate al primo posto e anch’esse completamente rinnovate dalla nuova sensibilità del Romanticismo.

Temi ed artisti alle Gallerie d’Italia

La natura diventa il soggetto preferito dei grandi paesaggisti piemontesi, tra cui spiccano Giovanni Battista De Gubernatis, Giuseppe Pietro Bagetti, Luigi Baldassarre Reviglio e Massimo d’Azeglio.

Un capitolo della mostra è dedicato allo stupore della notte, alla scoperta dei paesaggi notturni che incantano in particolare gli artisti italiani con il fascino delle tenebre, insieme all’inquietudine affiorante con le paure dell’ignoto.

Il genere della veduta o meglio “pittura urbana” è reinventato da artisti come Angelo Inganni, Giovanni Migliara e Ferdinand Georg Waldmüller per valorizzare i monumenti, antichi e moderni, del nostro Paese. Una sezione è dedicata a una serie di capolavori di artisti napoletani e stranieri, molti dei quali mai esposti, esponenti della cosiddetta Scuola di Posillipo. Una panoramica sul tema dell’acqua è offerta da Giuseppe Bisi, Giuseppe Canella, Angelo Inganni e Ippolito Caffi nei loro originalissimi dipinti che catturano la particolare atmosfera di tre città come Milano, Venezia e Parigi.  

Giuseppe Molteni, Ritratto della marchesina Anna Pallavicino Trivulzio, 1848

Come la pittura di paesaggio, anche il ritratto, ha conosciuto in età romantica un grande incremento e una profonda trasformazione. Di particolare interesse la sezione dedicata a uno dei personaggi più emblematici del Romanticismo: Alessandro Manzoni. Si fece ritrarre pochissimo, in primis da suo genero Massimo d’Azeglio e dall’amico Giuseppe Molteni, ma soprattutto da Francesco Hayez.

Il Romanticismo segnò una svolta anche nel genere del nudo: il corpo femminile venne preferito a quello maschile per la sua sensualità, misteriosità e sinuosità, anche se sublimato, identificando il nudo in quello di creature bibliche o letterarie. Tra gli artisti in mostra: Torquato Della Torre, Hayez e Natale Schiavoni.

Grande spazio viene lasciato a quello che viene definito il riscatto dei miserabili: gli strati più bassi della società irrompono nelle tele di Paolo De Albertis, Domenico Induno, Giuseppe Molteni, Giovanni Pandiani, Léopold Robert, Ferdinand Georg Waldmüller, rivendicando il loro posto nella storia della memoria.
La grande pittura storica continua ad essere considerata il genere più nobile e l’obiettivo privilegiato da un pittore che ricerchi la fama. Indiscusso protagonista è Hayez con Romeo e Giulietta.

Una spettacolare sezione è dedicata alla rivoluzione romantica in scultura: due opere manifesto, divenute subito popolari come simbolo delle aspirazioni risorgimentali, il Masaniello di Alessandro Puttinati e lo Spartaco di Vincenzo Vela rappresentano i controversi protagonisti di due rivolte di popolo dove era in gioco la libertà, in dialogo con i nudi di Pietro Tenerani e le sculture di Antonio Piatti e Giovanni Dupré.

Francesco Hayez , Autoritratto in gruppo di amici , 1827

L’ultimo capitolo vede i maggiori protagonisti del Romanticismo italiano, Francesco Hayez e Giuseppe Molteni, messi a confronto in due capolavori, allegorie delle aspirazioni e dei tormenti del secolo inquieto: la libertà negata alla Schiava dell’Harem di Molteni, chiusa nel suo dolore, e la libertà per cui l’Italia ha combattuto nel 1848, rappresentata dalla Meditazione di Hayez.  

Temi e artisti al Museo Poldi Pezzoli

La mostra si apre con un percorso sulla dimensione civile e didattica della pittura di storia, che ricordava e faceva riflettere sull’antica grandezza in un momento in cui l’Italia sembrava aver perso o comunque messo in discussione l’antico primato. Vicende esemplari di uomini illustri come Tasso, Petrarca e Raffaello, venivano rappresentate in opere di grandi dimensioni il cui requisito principale doveva essere la fedeltà della ricostruzione di ambienti e costumi. Il trionfo della Libertà di Luigi Mussini è una sorta di manifesto, che riunisce i protagonisti della storia dell’umanità, del culto romantico dei grandi ideali che avevano segnato il cammino verso il progresso.

Segue un excursus nell’iconografia dell’artista romantico, con Hayez che propone un’immagine spiazzante di sé, al di là di ogni ufficialità, mentre Migliara e Amanzia Guérillot sono sorpresi nel loro studio davanti al cavalletto, da Molteni e Inganni. Guardabassi si ritrae insieme ad un pappagallo, irriverente simbolo della pittura che cerca di imitare la realtà, e Guardassoni davanti ad una macchina fotografica destinata a diventare sia rivale che alleata degli artisti.

Traendo spunto dal celebre Gabinetto Dantesco, realizzato da Giuseppe Bertini e qui conservato, viene inserita una sezione dedicata al culto di Dante. La sua rivalutazione è avvenuta proprio nell’Ottocento e si è manifestata in tutta Europa, attraverso dipinti che ne hanno rappresentato sia le esemplari vicende biografiche, sia gli episodi e i personaggi più coinvolgenti della Divina Commedia.

Si giunge poi alle vicende del 1848-1849 che hanno scosso profondamente anche l’Italia, in particolare la Milano delle Cinque Giornate, Venezia che fa rivivere la Repubblica di San Marco resistendo eroicamente agli Austriaci, e la Roma della gloriosa Repubblica di Mazzini e Garibaldi con il capolavoro assoluto La Trasteverina colpita da una bomba di Gerolamo Induno, opera di denuncia degli orrori della guerra.
Infine al Poldi Pezzoli il visitatore può incontrare nella loro casa, in un percorso immersivo, due protagonisti assoluti della Milano romantica, Rosina Trivulzio e Gian Giacomo Poldi Pezzoli

INFORMAZIONI UTILI 26 ottobre 2018 – 17 marzo 2019
Gallerie d’Italia Piazza della Scala, 6 800 167619 | [email protected] Orari: 9.30 – 19.30 (Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Lunedì chiuso

Museo Poldi Pezzoli Via Manzoni, 12 02 794889 – 02 796334 | [email protected] Orari: 10.00 – 18.00 (Giovedì chiusura alle ore 22.30) – Martedì chiuso

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