di Safia Zappa
Il servizio civile volontario sta sempre più prendendo piede nel nostro paese. Il passaggio dall’obbligo del servizio alla libertà di esso genera una necessità di sensibilizzazione ai progetti proposti ai giovani che vogliono imbarcarsi in quest’avventura.
Ivan Nissoli, esperto della normativa sul Servizio Civile, nella conferenza tenutasi a Monza lo scorso 22 febbraio, informa che in questi stessi giorni i ragazzi impegnati nel SC sono all’incirca quarantamila: un bel risultato, ottenuto grazie alla serietà e alla qualità delle proposte.
Se si punta ad uno scopo educativo e si ha la capacità di leggere le necessità delle nuove generazioni, dice l’esperto, si riesce ad ottenere sempre una risposta positiva.
Durante la sua relazione, Nissoli apre anche una prospettiva più etica: che cosa vuol dire oggi difendere la Patria? Significa creare le condizioni con le quali le persone possono vivere degnamente. E cosa c’entra tutto questo con il Servizio Civile? Il SC è una sorta di difesa della patria, permette di dare una dimensione culturale al singolo ma anche alla società. Nasce da una scelta libera per trasformarsi in una vera e propria responsabilità nei confronti di sé e degli altri.
In seguito, A.N.C.I. Lombardia, il Banco Alimentare Lombardia, la Coop. Soc. Spazio Giovani Onlus e il Circolo Legambiente Laura Conti Seveso intervengono raccontando le proprie esperienze di Servizio Civile.
Tra i presidenti delle sopracitate società, prendono parola anche ragazzi, che si dicono entusiasti e si mostrano molto intraprendenti e curiosi.
Il Servizio Civile volontario è determinato a voler coinvolgere un numero sempre maggiore di giovani: per loro nulla da perdere, solo un po’ di esperienza di vita da guadagnare, magari un futuro migliore nel mondo del lavoro, ma soprattutto un percorso di formazione personale.