La Redazione
«Cantami, o diva, del Pelìde Achille /l’ira funesta che infiniti addusse /lutti agli Achei…» Chi non conosce i primi versi di uno dei capisaldi della cultura dell’intero Occidente…
Venerdì 11 e sabato 12 alle ore 21.00 e domenica 13 alle ore 16.00, Alessio Boni intratterrà il pubblico del Teatro Manzoni con ILIADE IL GIOCO DEGLI DEI un testo di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’Iliade di Omero.
Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla.
Incentrata sulla guerra di Troia, l’Iliade offre a Boni e al suo gruppo – il Quadrivio – l’occasione di osservare lo strano mondo delle divinità classiche, dei miti più antichi e della guerra di tutte le guerre, argomento che purtroppo non cade mai in disuso.
In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra.
Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore.
Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani: sono gli dèi immortali, e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre.
Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto.
Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri e non sanno spiegarsi né come né quando sia iniziato il loro tramonto.
(Aldorasi, A.Boni, F. Niccolini, M. Prayer)
Info e biglietti: www.teatromanzonimonza.it