di Giacomo Orlandini
Pace e sport è un binomio possibile?
Sì, certamente. È e deve essere un binomio. Lo sport è uno strumento potente di denuncia e spesso è stato la soluzione di situazioni difficili e di divergenze. Già in passato questo è avvenuto in eventi e momenti importanti, come il pugno nero di Tommie Smith e John Carlos o, più recentemente, con il disgelo tra Corea del Nord e Corea del Sud in occasione delle ultime olimpiadi invernali. Ma volendo guardare anche in casa nostra e in particolare a Monza, la realtà del Trofeo della pace è la dimostrazione di quanto lo sport sia importante e si leghi indissolubilmente alla tutela degli individui e dell’armonia globale.
La quattordicesima edizione del Trofeo della pace si è svolta domenica 30 giugno presso lo stadio Sada. Sei formazioni, in gran parte multietniche, si sono affrontate a colpi di goal in un torneo di calcio a 7 per una giornata all’insegna della competizione e dell’integrazione tra giovani residenti su uno stesso territorio ma appartenenti a nazionalità, culture e tradizioni diverse.
La giornata si è aperta con le partite di qualificazione che hanno visto prevalere il Sanmaurense SPRAR Pavia, il CPIA Monza, l’UPF – Sport for Peace, e il Real Monza sulle altre squadre. A seguire, il pranzo insieme per favorire la conoscenza, il rispetto reciproco e l’amicizia tra giovani partecipanti. Ma il momento clou del torneo sono state le finali nel pomeriggio. Terminate le qualificazioni, infatti, è stata poi la volta degli ultimi combattuti incontri del Trofeo della Pace.
La vittoria finale (2-1) della Sanmaurense SPRAR Pavia sul CPIA Monza, ha decretato il primo posto del torneo ai “pavesi”, seguiti dai giovani studenti di varie nazionalità del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti. Questi ragazzi arrivano da 2 mesi di allenamento, tenuto una volta a settimana con allenatori volontari, grazie alla concessione gratuita sia del campo di allenamento sia dello stadio Sada da parte della Società Sportiva Juvenilia/Fiammamonza. I giocatori del CPIA hanno poi regalato dei fiori alle loro professoresse per ringraziarle dell’impegno. Il Real Monza si aggiudica il terzo posto, mentre al quarto posto troviamo l’UPF – Sport for Peace.
Al termine delle partite i giocatori sono stati premiati con coppe, medaglie e gadget (magliette del torneo) dalle autorità presenti, tra cui il testimonial di quest’anno Mario Beretta, allenatore con esperienze anche in serie A già presente in una precedente edizione, Carlo Chierico, Presidente UPF Universal Peace Federation e l’assessore allo sport del comune di Monza Andrea Arbizzoni.
Secondo la UPF, che ha organizzato la manifestazione, l’attività sportiva è uno dei mezzi per promuovere l’educazione, la salute e la pace, nonché valori sociali quali lo spirito di squadra, la competizione leale, la cooperazione, la solidarietà, i diritti umani. Per questo motivo a questa iniziativa sportiva è riconosciuto il ruolo di combattere l’esclusione sociale, le ineguaglianze, il razzismo e la xenofobia.
L’attività sportiva è non solo divertimento o faticoso confronto alla ricerca di una vittoria, ma è anche uno dei modi di ricerca e conoscenza di sé stessi e degli altri, di convivenza con essi e, in definitiva, di apertura ad una visione integrale dell’uomo.
Lo sport è rispetto per sé stessi e per gli altri al di là di qualsiasi differenza, è tolleranza, è capacità di riconoscere i propri limiti e imparare a superarli.