di Daniela Zanuso
Otto anni di lavori per realizzare quella che è considerata la spina dorsale del nostro Paese.
E’ il 1956 quando partono i lavori dell’A1, l’ autostrada del Sole. Ci vorranno 15 milioni di giornate lavorative, 272 miliardi di lire (pari a circa 140 milioni di euro) e l’impegno di migliaia di operai per costruire i 759,6 km che, con viadotti, ponti, gallerie e cavalcavia uniscono Milano a Napoli. A questi numeri va aggiunto il costo in vite umane: 160 da un calcolo approssimato forse più per difetto.
In un paese lungo e stretto come il nostro, la necessità di un collegamento di questo tipo era sorta già nel primo dopoguerra e c’era inoltre l’obbiettivo di accorciare quel divario tra nord e sud, già così evidente.
L’idea era partita da quattro colossi dell’industria italiana – Eni, Fiat, Pirelli e Italcementi – che avevano creato una società di studi, la S.I.S.I. (Sviluppo Iniziative Stradali Italiane SPA), in considerazione del fatto che avevano tutto l’interesse allo sviluppo della motorizzazione e delle costruzioni stradali in Italia.
E’ proprio la S.I.S.I. a donare il progetto dell’Autosole allo stato italiano e dopo un iter parlamentare piuttosto breve, il progetto viene approvato e si dà l’avvio ai lavori.Fu subito chiara la forte interazione tra il settore pubblico e gli interessi della grande industria privata.
La posa della prima pietra, nel maggio ’56, fu in uno dei luoghi simbolo del boom economico: San Donato Milanese, il luogo alle porte di Milano in cui stava sorgendo Metanopoli, centro direzionale dell’Eni.
Poco più di due anni dopo, il presidente del Consiglio è Fanfani, l’inaugurazione del primo tratto di cento chilometri, da Milano a Piacenza. Erano gli anni – tra il 1959 e il 1964 – in cui il 40% degli stanziamenti per opere pubbliche era destinato ai trasporti, con una netta prevalenza per le strade. Il trasporto ferroviario aveva già iniziato il suo lento declino, mentre la produzione degli autoveicoli in quegli anni, era più che triplicata.
Anche la scelta del nome non fu casuale: c’era già il “treno del Sole”, quello che collegava nord e sud, quello con gli emigrati e le loro valigie di cartone, quindi “ Autostrada del Sole” sembrava perfetto.
L’Autosole sarà completata in tempi record e all’inaugurazione, il 4 ottobre 1964, sarà il Presidente del Consiglio Aldo Moro ad avere l’onore di tagliare il nastro.
Prima della sua definitiva costruzione, un mezzo impiegava circa due giorni di viaggio per andare da Milano a Napoli, con l’autostrada del Sole in otto ore si copre il tratto che separa le due città, passando inoltre per importanti città italiane: Bologna, Firenze, Roma.
La realizzazione del progetto fu anche un segno tangibile dell’impegno dello Stato e della sua volontà di modernizzare il paese e di dare impulso all’economia.
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