La Redazione
Un viaggio importante a livello progettuale. Il presidente della onlus “Insieme si può fare” Lorenzo Locati è appena rientrato a Monza dal suo sesto viaggio in Siria. Una missione che ha avuto come obiettivo quello di iniziare a fornire un sostegno all’orfanotrofio di Anta Amali di Kilis.
Il presidente Lorenzo Locati con Salvatore Di Vinti è partito da Monza il 26 giugno. La sua auto, come sempre, era colma di aiuti per quel popolo flagellato da una guerra civile che dura da tre lunghi anni, con oltre 140 mila morti e più di 9 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria (fonte: ECHO – European Commission Humanitarian Office).
La prima tappa del viaggio è stata proprio la visita all’orfanotrofio di Anta Amali. La struttura è stata fondata solo 4 mesi fa da Mahmoud Dahi (siriano di 53 anni, 30 anni vissuti in Germania) e sorge in Turchia a 500 metri dal confine con la Siria. Locati e Di Vinti hanno conosciuto il responsabile dell’orfanotrofio e hanno discusso sul funzionamento e necessità. Attualmente la struttura accoglie 20 bambini, a pieno regime sarà in grado di ospitare circa 100 orfani, ma c’è ancora tanto da fare e soprattutto servono fondi.
«C’è un enorme stanzone che sarà la scuola materna, ci sarà la biblioteca, un grande cortile, un refettorio e poi intorno a forma di elle ci saranno le stanze. Un progetto meraviglio, così come le persone che ho conosciuto» racconta Locati.
“Insieme si può fare” per sostenere l’orfanotrofio opererà in sinergia con “Amal For Educational” di Roma, le due associazioni da aprile hanno stretto una forte collaborazione data la comunanza di valori e progetti. Adesso la priorità è la potabilizzazione dell’acqua dell’orfanotrofio per poi procedere con l’arredamento e le spese necessarie per il mantenimento della struttura.
La visita e la situazione drammatica trovata in un piccolo campo profughi nella periferia di Kilis ha spinto il presidente della onlus ad agire sul posto. «Nei precedenti viaggi non avevo mai visto un degrado come in questo campo – commenta Locati – le persone lì stanno vivendo in baracche, senza acqua, senza servizi igienici e in più bisogna sommare il caldo torrido di questo periodo. Stare a contatto con loro ci ha spinti a prendere una decisione importante, ci impegneremo a migliorare la loro sopravvivenza in quel luogo di inferno». La Onlus si è fatta carico di 11 nuclei familiari (in totale 120 persone circa) a cui sarà dato una volta al mese un pacco alimentare, il primo è già stato comprato e consegnato, poi nel campo sarà posizionata una tenda scuola per dare la possibilità ai numerosissimi bambini presenti di avere le prime basi educative.
Il viaggio è stata poi l’occasione per verificare a Reyahalli la distribuzione degli aiuti che “Insieme si può fare” spedisce nei container. Da quando poco più di un anno fa hanno dato vita al progetto che ha come semplice regola raccogliere, spedire e distribuire ne sono già stati inviati 11: «Undici! Messi in fila misurano oltre 130 metri, uno sull’altro arrivano a più di 30 metri, ovvero all’altezza di un decimo piano!» scherza il presidente per rendere l’idea di quanto lavoro sia stato fatto con l’aiuto di tante persone.
Ad Azaz è stato consegnato un’autoclave per la sterilizzazione di strumenti medici dentistici e poi sono giunti a destinazione alla scuola 50 palloni «I bambini hanno diritto di esserlo e di giocare e vogliamo portare un pizzico di normalità nella loro vita. Intanto stiamo già raccogliendo soldi per il acquistare materiale scolastico» commenta Locati.
Progetti di fund raising sono quindi una delle principali attività della onlus. Domenica a Spilimbergo (PN) grazie alla vendita di sapone prodotto ad Aleppo in Siria sono riusciti a raccogliere fondi per realizzare due servizi igienici e docce proprio al piccolo campo profughi a Kilis.
Per chiunque volesse volesse effettuare una donazione la Onlus ha attivo il conto corrente:
Credito Valtellinese – IBAN: IT 24 R 05216 20402 000000003462 – BIC SWIFT: BPCVIT2S.