Italia diva del cinema: i borghi toscani


di Mattia Gelosa

Veri e propri testimoni della storia d’Italia, i borghi del nostro paese sono dei piccoli scrigni di tesori artistici, religiosi e culinari.

Fra i più noti nel mondo vi sono senz’altro i borghi toscani, fra i quali spiccano San Gimignano e Pienza, patrimonio UNESCO, assieme all’etrusca Volterra.

Questi sfondi unici, vere e proprie brecce temporali sul Medioevo, sono stati scenari di importanti opere cinematografiche, ma paradossalmente sono stati poco sfruttati rispetto al loro potenziale e le pellicole da citare sono relativamente poche.

Partendo dalla capofila delle zone, il capoluogo di provincia Siena, troviamo una scena di “Quantum of Solace” (2008, Marc Foster) in cui Daniel Craig (alias James Bond) è costretto al più classico inseguimento del genere action movie dopo quelli in auto, cioè la corsa sui tetti.

I tetti in questione sono proprio quelli di tegole in coccio arancione di Siena e l’inizio della corsa non poteva che essere la meravigliosa Piazza del Campo, affollata per l’evento del Palio.

Nelle fasi iniziali, infatti, il dinamismo dei cavalli si muove in parallelo con quello degli attori e ciò ci consente di vedere il Palio con alcune inquadrature perfette per una diretta tv sportiva della trasmissione.

Una bella trovata per la città, che si è senz’altro fatta conoscere ancora meglio! 

Un altro regalo hollywoodiano è la clip dal film “Twilight: New Moon” (2009, Chris Weitz) in cui Bella corre a salvare Edward, finito a Volterra nelle mani della setta di vampiri famelici dei Vulturi.

Qui vediamo forse le due cose migliori della serie: una fiammante Porsche gialla e il borgo toscano, animato da una processione storica!

Da notare, però, è che nonostante la storia racconti che si sia a Volterra, le riprese sono state fatte a Montepulciano. Ecco la scena:

Venendo invece al cinema nostrano, ancora a Siena è ambientato il film “Piazza delle Cinque Lune” di Renzo Martinelli (2003), un film di finzione che lega però la propria vicenda a quella del rapimento di Aldo Moro, di cui si ipotizza una soluzione.

Anche stavolta, non manca già dall’apertura il Palio: 

Per chiudere dobbiamo per forza citare uno dei film moderni più famosi di sempre, ossia lo struggente “La vita è bella” di Roberto Benigni, 3 oscar nel 1997 e Grand Prix della Giuria a Cannes.

Fulcro della drammatica vicenda è la cittadina di Arezzo. Una delle tante scene del film: la solare e tranquilla cittadina di Arezzo è perfettamente in antitesi col clima di orrore del razzismo nazifascista.

Una banale gita in bicicletta nelle vie del paese ora può portare a imbattersi in drammatiche situazioni, stemperate dall’ironia geniale e poetica di Benigni.

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