Italia, eterna diva del cinema – prima parte Milano

di Mattia Gelosa

Il 28 dicembre 1895 i fratelli Lumière iniziarono le prime proiezioni cinematografiche e già nel 1896 in Italia si cominciò a fare riprese: la moda del cinema si diffuse prestissimo in tutti i salotti borghesi dello stivale. Il nostro Paese ha prodotto attori, autori, registi e artisti di valore assoluto e ancora oggi,malgrado la solita tendenza di noi italiani ad autocommiserarci, siamo una nazione di spicco per la settima arte.

Un elemento, spesso dimenticato, accompagna  da sempre tutte le riprese fatte nel nostro Belpaese ed è proprio l’Italia stessa: le sue meraviglie naturali, le sue città d’arte eleganti e solari o anguste e tenebrose, ma anche i sobborghi più poveri sono stati filmati in milioni di fotogrammi e hanno fatto da sfondo a passaggi indimenticabili. L’Italia è un’attrice perfetta per molti ruoli: sa far da comprimaria a commedie, drammi, thriller, horror e alla fantascienza come nessun altro attore e paese saprebbe fare.

Ecco, allora, che vorrei fare un piccolo percorso a tappe per scoprire come tutti gli “uomini con la macchina da presa” hanno saputo raccontare ed esaltare il nostro patrimonio.

Uso la parola “esaltare” non a caso: non voglio soffermarmi su quelle opere che mostrano il brutto di questo Paese e non lo faccio per nascondere che ci sia o per sminuire alcune pellicole, ma semplicemente perché di noi diciamo spesso troppo male e penso sia utile ogni tanto ricordarci quale bene abbiamo invece da custodire Perché della nostra Patria possiamo davvero vantarci: se mostrata bene, anche per un solo istante, sa essere ancora un capolavoro e spesso ha reso alcune pellicole dei veri e propri spot promozionali e turistici.

Cominciamo il nostro viaggio da Milano, città vicina alla nostra redazione e capoluogo dalla grande tradizione. Ha fatto da sfondo a moltissime opere sin dagli albori del cinema italiano: era infatti il 1896 quando Italo Pacchioni riprendeva il maestoso Castello Sforzesco in una ripresa chiamata “Il finto storpio”. Non un granché sotto tutti i punti di vista, ma una testimonianza importante di come fosse la piazza all’epoca e, della moda della gente e delle divise delle forze dell’ordine!

Il simbolo di Milano, però, è senz’altro il suo Duomo e stavolta a mostrarcelo è il maestro del neorealismo, Vittorio De Sica. In collaborazione con Zavattini, nel fiabesco “Miracolo a Milano” (1950) ci racconta la vita difficile dei poveri che abitano le periferie (oggi la zona di Lambrate). La fiducia nel destino e un aiuto divino (con un tocco di magia) portano però a sognare di poter volare verso mondi migliori…Effetti speciali che oggi fanno sorridere, ma il film è di una bellezza incredibile e certe inquadrature sono ricche di poesia!

 

Chi meglio di un nobile come Luchino Visconti poteva raccontare la città fondata e resa grande proprio dai suoi avi? In “Rocco e i suoi fratelli” (1963) il maestro italiano racconta il disagio della disoccupazione, la passione per la boxe e la lotta per l’amore in una Milano squallida e grigia.

Il capoluogo lombardo è perfetto sfondo, in tempi recenti, anche per la commedia: in molti film di Aldo, Giovanni e Giacomo Milano accompagna molte scene con il suo caos di persone e di traffico. Inoltre, in una delle gag più famose di “Tre uomini e una gamba” protagonista è proprio il mezzo simbolo della città: il tram! Ricordate?

Molto famosa è anche la partita a basket che il trio fa nella piazza del Broletto. La sfida è contro niente  di meno che i vigili urbani!

Per Milano si è aggirato anche un pugliese Doc come Checco Zalone, che in “Che bella giornata” si improvvisava addetto alla sicurezza in luoghi storici come la Pinacoteca di Brera e proprio al Duomo.

Il finale del film inizia con una bellissima serie di inquadrature delle guglie della chiesa e con la protettrice di Milano, la Madonnina d’oro.

Infine, in un breve spezzone del film “Happy Family”, Gabriele Salvatores ha fatto un vero e proprio omaggio a Milano, aiutato dalla musica di un notturno di Chopin. Duomo, navigli, galleria e lavoratori in un mosaico di Milano che esalta al meglio la città nei suoi scorci.

Insomma, una città come Milano, dalle sue molte facce è stata, e sicuramente sarà ancora, ambientazione di opere diversissime fra loro, ma che senz’altro non sarebbero state altrettanto valide se realizzate altrove.

Ogni angolo d’Italia, in fondo, ha forme, colori e caratteri propri e i grandi autori sanno impossessarsene e regalarceli attraverso la magia del cinema.

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