di Fabrizio Annaro
Importante appuntamento per i soci della BCC Valle del Lambro di Triuggio. La sera del prossimo 14 dicembre l’assemblea straordinaria della banca dovrà decidere sulle modifiche dello statuto in modo da poter aderire, come prevede la riforma delle Banche di Credito Cooperative, ad uno dei gruppo nati in occasione della riforma. Fra i diversi gruppi, la BCC di Triuggio ha scelto quello dell’ ICCREA che avrà come capogruppo ICCREA Holding.
Una scelta obbligata perché la riforma del Credito Cooperativo, dettata dalla legge n.49 dell’8 aprile 2016, impone alle BCC di unirsi, ma senza fondersi, in un gruppo in modo da poter rafforzare il sistema bancario. La riforma ha visto una genesi complessa perché le BCC hanno tenacemente difeso i valori cooperativi e i principi mutualistici che stanno all’origine di queste banche, valori che, inizialmente, sembravano esser messi in discussione dal cambiamento normativo.
L’unione fa la forza
Il gruppo ICCREA si comporrà di 144 BCC con 2.600 sportelli diffusi in 1.700 comuni del territorio nazionale e con la bellezza di 4 milioni di clienti. Un gruppo che vanta 150 miliardi di attivo e 11,4 miliardi di patrimonio. Il gruppo avrà l’opportunità di utilizzare economie di scale, aumentare l’efficienza, condividere servizi ed esternalizzare alcune forniture.
La vita interna si qualificherà su tre livelli di gestione: quello ordinario che consentirà alla banca un forte grado di autonomia; quello intermedio caratterizzato da un coordinamento con la capogruppo e infine un terzo livello destinato alle banche del gruppo che mostrano difficoltà (carenza di liquidità o patrimoniale) le quali dovranno condividere la governance con la capogruppo.
Una banca virtuosa
La BCC di Triuggio, vista la positiva gestione di bilancio, sarà inserita, con tutta probabilità, (ma la notizia non è ancora ufficiale), nel primo livello, quello che consente un alto livello di autonomia gestionale. Del resto la BCC di Triuggio si è dimostrata una banca virtuosa che in 65 anni di cammino e radicamento nel territorio ha sempre generato utile. Una banca sana che ha fatto propria la scelta strategica di investire nel territorio finanziando piccole e medie imprese e sostenendo progetti a forte impatto sociale. Una scelta coerente alla propria storia, alle origini e ai principi mutualistici.
Anche quest’ anno si registrano dati positivi: la raccolta diretta ed indiretta è cresciuta, migliori anche gli impieghi, grazie alla diminuzione delle sofferenze (i crediti non pagati). “La scelta strategica della BCC di Triuggio è quella di coltivare e rafforzare i legami e la presenza con il territorio –spiega il Presidente Silvano Camagni – la raccolta dei risparmiatori è indirizzata verso impieghi solidi e produttivi. Evitiamo investimenti rischiosi come quelli in strumenti derivati o in sofisticati prodotti finanziari che metterebbero a rischio il bilancio della banca, la serenità dei risparmiatori. Inoltre non sono impieghi coerenti rispetto alla visione e alla missione della banca.”
Lo spread è sotto controllo
Una fotografia confermata anche da Piero Moscatelli, direttore della Banca il quale ha sottolineato: “la solida patrimonialità della BCC di Triuggio rappresenta uno scudo e una protezione nel caso lo spread dovesse rimanere a questi livelli se non addirittura aumentare. La speranza è che presto si possa trovare un accordo con l’Unione Europea e favorire un clima di fiducia e serenità psicologica, gradienti indispensabili per superare questo impass di incertezza che auspichiamo sia transitorio”.
La Fondazione Carlo Tremolada Onlus
Durante l’incontro dei vertici della BCC con i giornalisti, oltre all’imminente assemblea straordinaria, è stato dato l’annuncio della costituzione della Fondazione titolata all’ex presidente Carlo Tremolada (scomparso nel 2013) che ha guidato la banca per oltre un trentennio.
La Fondazione Tremolada, avrà il compito di sostenere progetti di coesione sociale, artistici e culturali, formativi e di istruzione. Il CdA della nuova fondazione sarà formato dal presidente Silvano Camagni, dal vice Giampietro Corbetta, da Augusto Colombo, rappresentante del mondo cooperativo del territorio, Antonio Rusconi portavoce del territorio lecchese e da Federica Riboldi in rappresentanza dei giovani soci.
La fondazione ha già acquisito i carattere di onlus e quindi potrà ricevere donazioni o esser scelta per la destinazione del 5×1000.