di Enzo Biffi
Angelo va in bicicletta, per piacere e per buon pensiero, va in biciletta. Ci va con gli amici, con la moglie, anche da solo e con ogni bici che capita: sia moderna, antica e rotta, assistita e da città, ci va e basta.
Non mi sa spiegare bene perché lo faccia, solo che gli sembra una cosa buona e giusta e, mentre lo dice, penso che sia abbastanza.
Intuire ciò che è buono e giusto è una dote, un regalo o un sesto senso che rende la vita migliore a chi di questa intuizione ne è portatore. Le passioni, come i grandi amori, nascono così, senza spiegazioni: un lume di una candela in cui riconosciamo il fuoco della nostra vita.
Angelo da qualche anno, quando arriva l’estate, cerca una vecchia bicicletta, una di quelle reiette ai più, che la gente declassa a: “questa me la possono anche rubare”. Bici da lasciare in stazione, ferrovecchi da lucchetto leggero, tubolari rugginosi da legare ai pali stradali, cicli moribondi da rianimare.
Angelo insieme alla moglie ne scovano un paio e, data a loro una giusta cura -che assolvano la loro funzione senza fronzoli ne inutili estetismi– partono per una vacanza.
Un giro al nord, qualche volta a sud, lungo fiumi o a dorso di colline non importa. Quel che conta è che giunti in fondo al viaggio, guidati un po’ dal caso, forse mascherato da quel famoso istinto, donano le bici a chi pensano possano servire. Senza domande, senza progetti, solo lascandosi guidare dall’ispirazione. Il buono e giusto.
Ora io penso a tutte le possibili declinazioni che possa avere questo piccolo gesto. Giacche a vento donate da sciatori, pranzi in trattoria, tende da campeggio, brande da spiaggia e chissà cosa ancora la fantasia possa indicarci. Quale migliore ringraziamento può esserci per festeggiare una piccola gioia personale quale quella di una vacanza, se non poter lasciare a memoria imperitura, un pezzo di questa felicità in dono a qualcun altro?
Quante volte ciò che per molti è superfluo e disprezzato, da qualche parte c’è qualcuno che lo considera la realizzazione di un sogno? Cura e semplicità, come le cose vere, come le cose importanti: buone e giuste.
In questi amari tempi di logiche contorte giustificanti gesti orrendi, divisioni e violenze coperte da ragioni politiche, strategiche e perfino religiose, da qualche parte, qualcuno -piccolo alito nella bufera – pedalando in silenzio, rimette al posto giusto l’empatia col mondo intero che tutti dovremmo avere.