di Francesco Troiano
Nell’inter-passaggio dei vagoni del metro, Sara e Simone conversano.
Simone estrae la borraccia ecologica che reca il nome di un istituto tecnico.
“Lo sai che la borraccia ce l’hanno tutti?”
Sara: anche da me la stanno distribuendo.
Simone: alle classi quarte, quindi anche alla mia, hanno affidato il compito di studiare un sistema, tramite la borraccia, di raccogliere dei fondi per lo studio di nuovi strumenti per la misurazione dell’inquinamento dei fiumi.
Sara: e quindi? Cosa vi siete inventati?
Simone: sono già due weekend che abbiamo organizzato una distribuzione capillare della borraccia agli abitanti del quartiere…in cambio di un’offerta. Abbiamo già tirato su tremila euro.
Sara: tremilaaa??? In due settimane.. Sono tantissimi…
Simone: si davvero. C’è stata una tale affluenza che in cortile si faceva fatica a camminare. Con il prof di scienze abbiamo anche cominciato a stilare un programma di uscite alla Brebbia, vicino Varese, e sul fiume Serio nella bergamasca.
Sara: beh, ma, una volta fatta la distribuzione a tutto il quartiere…avete finito…
Simone: no no. Dal prossimo fine settimane mettiamo su un gazebo in cui spiegheremo il nostro programma. Abbiamo già fatto i pannelli esplicativi e, ovviamente, anche in questo caso, chiederemo un aiutino.
Sara: ma siete dei fighi! Quasi quasi vengo anch’io a darvi una mano…
Simone: perché no?
Stazione di Corvetto. I ragazzi scendono.
Non ho fatto in tempo ad alzarmi per stringere loro la mano.
“Loro”: la nostra speranza.