La danza immobile, Corrado Accordino si fa attore al Teatro Binario 7

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di Isabella Procaccini

Sacrificarci è facile, l’impresa eroica è vivere.

“Caricare!  Scaricare! Preparare i fucili! Muoversi! Noi siamo gli utopisti, noi siamo i sognatori.” È così che lo spettacolo prende avvio. Siamo in Perù, la rivoluzione è in corso. La musica è alta e contribuisce a dar ritmo a queste parole, l’atmosfera è cupa e tale rimarrà per l’intera rappresentazione. Solo uno specchio gigante sul fondo permette di avere, a tratti, dei flash di luce riflessa che però accecano più che illuminare; infatti, quello specchio non riflette la realtà, tutt’altro.

Ne escono immagini deformi, opache, prive di consistenza, riflessi di vita, di amore e di guerra, non chiari. Come non chiare, spesso, sono le scelte che si è costretti a fare; come non chiara, spesso, è l’immagine di noi stessi che vediamo riflessa in uno specchio.

Questo è il dubbio che tormenta Santiago, ex guerrigliero in Perù, ora costretto a nascondersi, a scappare e a cambiare continuamente identità. Arrivato a Parigi incontra Marie Claire e se ne innamora perdutamente. L’incontro con l’amore permette a Santiago di mettere in discussione tutti gli ideali politici per cui aveva lottato e arrivare a tradire quella che è la sua vera famiglia: il Movimento di azione e rivoluzione: “me ne vado perché l’amore è più urgente della guerra.”

La scelta è fatta: la nave per il Perù partirà senza di lui. Lo spettacolo mostra però anche l’altro lato della medaglia, l’altro lato di vivere una scelta, quello di Nicholas. Guerrigliero anche lui in Perù, dopo essere riuscito a scappare dalla Sepa, una prigione da cui nessuno era mai evaso, attraversando mari e fiumi su una zattera arriva a Parigi. Qui conosce Francesca e se ne innamora. Tuttavia, per lui l’amore per una donna non può superare quello per la rivoluzione.

Sul palcoscenico le due coppie si alternano, si sfiorano senza mai incontrarsi veramente, mostrando allo spettatore l’evolversi di quel sentimento nato per caso, ugualmente forte e ugualmente destinato a morire. Amore o Rivoluzione? Questa è la scelta da fare, quale strada bisogna prendere?

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Santiago e Nicholas si incontrano e si scontrano, amici, guerriglieri, quasi fratelli eppure ora così distanti. Santiago non crede più nella Rivoluzione se questa non è capace prima di cambiare l’uomo dall’interno. L’amore in un istante ha operato un cambiamento in lui che anni di Movimento non erano riusciti a fare: “Amo una donna come non ho mai amato nessuno”.  Nicholas, al contrario, non vede differenza tra Amore e Rivoluzione. Per lui non possono che essere la stessa cosa perché “nessuno può essere pienamente felice finché altri sono infelici, non può esistere nessuna isola di gioia in un oceano di orrori”. Nicholas parte per il Perù, Santiago rimane a Parigi. Chi aveva ragione, chi ha fatto la scelta giusta?

L’epilogo ci dimostra che non esistono scelte giuste o sbagliate. Esistono scelte e con queste dobbiamo imparare a fare i conti. Il finale è un finale amaro, non esistono superstiti. I protagonisti moriranno entrambi credendo che la scelta del compagno sarebbe stata quella giusta. Santiago, da traditore del movimento diventa vittima del tradimento di Marie Claire; quella donna di cui si era follemente innamorato confessa di non aver amato Santiago, ma quel suo essere rivoluzionario che ora non c’è più. Nicholas, prima di essere giustiziato, ricorda Francesca, vorrebbe essere con  lei, Santiago aveva ragione. Amore o Rivoluzione? “La vera rivoluzione, l’atto sovversivo è la felicità”.

Le ultima parole di Nicholas racchiudono la verità e la verità è che una scelta è una scelta, e se pensiamo che farla ci possa condurre alla vera rivoluzione, ossia alla felicità, allora le conseguenze saranno lecite. La Danza Immobile prende forma dal lavoro di riscrittura drammaturgica dell’omonimo romanzo di Manuel Scorza, scrittore latino americano. La performance degli attori Riccardo Buffonini, Federica Castellini, Roberta Lanave, Giancarlo Latina e del regista/attore Corrado Accordino, trasmette un forte impatto emotivo. Impossibile non immedesimarsi e sperare, fino all’ultimo minuto, che le scelte prese dai protagonisti portino alla loro felicità… e alla nostra!!!

 

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