La felicità vuole essere vissuta

di Valeria Savio

A quattro anni di distanza dal terremoto che ha distrutto Borgo Propizio e sconvolto la vita dei suoi abitanti, la ricostruzione è terminata e il paese è tornato ad essere vivo come e più di prima, grazie all’abile guida del sindaco Felice Rondinella. Le attività commerciali hanno riaperto, e a quelle già esistenti se ne sono aggiunte di nuove, come la raffinata boutique Amandissima, che cura l’abbigliamento delle signore più eleganti del posto. Anche i turisti sono tornati a visitare il Borgo, ma la vera novità è rappresentata dall’attesa di una troupe cinematografica, che realizzerà un film sulla figura di Aldighiero il Cortese, Signore medievale che aveva dato lustro al Borgo, e su sua mogie, Rolanda la Minuta. La pellicola avrà la regia di Joyce Joy, regista italiano nonostante il nome.

Loredana Limone, scrittrice napoletana di adozione milanese, invita i lettori a partecipare ad un nuovo appuntamento nel borgo immaginario già protagonista di tre romanzi precedenti, dove ritroviamo personaggi che abbiamo imparato a conoscere e amare, come Mariolina e Ruggiero, coppia inossidabile a dispetto delle differenze anagrafiche e culturali, Antonia, architetto con la passione per la scrittura, il maresciallo Saltalamacchia, sempre alle prese con le sue cinque donne di famiglia, che sta per fare un incontro tanto inatteso quanto sorprendente, e il sindaco Rondinella, che ha sposato l’amica d’infanzia Marietta per mettere a tacere le voci sulla sua omosessualità, ma non è più sicuro di aver fatto la scelta giusta.

E incontriamo anche nuovi personaggi, le cui vite si incastrano con quelle dei protagonisti abituali; tuttavia, a smuovere gli eventi, ci sono sempre loro, elementi impalpabili ma determinati, motore primario del Borgo: l’equivoco e il pettegolezzo. Perché, come in ogni piccola comunità che si rispetti, nessun avvenimento resta mai coperto da discrezione, tutti sanno tutto, e, quando non sanno, si rivolgono al vero ufficio informazioni del posto, ovvero a Dora, l’edicolante, che dal suo chiosco in posizione centrale gode di una prospettiva privilegiata sul paesino. Eppure qui, a Borgo Propizio, anche il pettegolezzo ha un sapore dolce e non si tramuta mai in calunnia o condanna sociale, ma serve solo a spezzare la noia in una comunità che resta, alla fine, fortemente coesa.

Perché il microcosmo che la scrittrice racconta è un mondo a sé, in cui si ripropone la vita reale con i suoi dolori e le sue gioie, ma dove tutto è ridimensionato dalla presenza di quei valori importanti che, troppo spesso, non ritroviamo nel nostro vivere quotidiano. La complicità fra donne, il rispetto reciproco e i legami familiari fanno del borgo un luogo magico, in cui sarebbe bello vivere per ritrovare dei ritmi più rilassati e sereni.

E se è vero che la felicità vuole essere vissuta, è anche piacevole ascoltarne il racconto, specialmente quando è fatto da una scrittrice abile e ricca di inventiva come Loredana Limone, che riesce a coinvolgere il lettore nel mondo fantastico che ha creato, regalando generosamente emozioni e divertimento.

 

 

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