La La Land, non solo amore e musical per il film da record

di Mattia Gelosa

La La Land è il fenomeno del momento: il film, diretto da Damien Chazelle (Whiplash) e con protagonista la coppia Emma Stone Ryan Goslin, ha ottenuto premi ovunque e ha con Eva contro Eva e Titanic il record di 14 candidature agli Oscar. Inoltre, a fronte di un costo di produzione di 30 milioni di dollari, ne ha già incassati oltre 270 e procede con una corsa che facilmente gli farà sfiorare i 300 milioni.

Con numeri e un palmares del genere, la domanda sorge spontanea: tutta questa euforia è davvero giustificata?

Partiamo dalla trama, che racconta la storia di Mia, barista aspirante attrice, e Sebastian, pianista jazz che sogna una rinascita del genere. I due si incontrano casualmente diverse volte, finché inizia una storia inn cui loro si supportano a vicenda nel raggiungimento dei propri sogni, confrontandosi e affrontando i problemi che le rispettive vite artistiche comportano.

La vicenda è costellata da momenti musicali di vario genere: siparietti cantati, qualche balletto, riprese delle esibizioni di Sebastian. La La Land è un musical, ma non nel senso più tradizionale del genere, poiché a mandare avanti la storia ci sono ampie parti di narrazione di prosa e i balli a grandi e vivaci coreografie sono una manciata. Questo fa contento sia chi ama il musical, che chi di solito lo ritiene noioso, poiché il film risulta un buon mix di generi diversi: non abbiamo solo buon sentimento e battute divertenti, infatti, ma anche momenti più drammatici.

Chazelle, in fondo, scrive una storia non originale, ma evita scontatezze sia nei dialoghi che nella sua evoluzione. Le canzoni si inseriscono con coerenza rispetto alla vicenda (Sebastian scrive e canta un pezzo assieme a Mia) o come squarci di sogno/immaginazione proiettati dalla mente dei personaggi. Straordinaria, in questo senso, tutta la sequenza finale, che gode di una scenografia che  merita davvero l’oscar.

Quanto agli attori, la coppia funziona nella recitazione, mentre nei pochi balletti appare un po’ meno convincente: Ryan Goslin è bravo, ma Emma Stone ha un’espressività che a volte lo sovrasta e risulta una scelta migliore. Il duo, comunque, funziona molto bene e questo è un altro punto a favore.

Chazelle scrive e dirige il film con grande sapienza: tra molte citazioni cinefile, il regista si dimostra un grande esperto in materia, utilizzando la macchina da presa in modo sempre ricercato e virtuoso. Straordinaria la scena del bagno in piscina, bellissima, anche dal punto di vista registico, la sequenza onirica finale.

Il suo precedente lavoro, Whiplash¸ aveva avuto gli oscar per il sonoro, il montaggio e per la recitazione di J.K. Simmons, ma con questo film possiamo immaginare che il suo bottino sarà maggiore e che le possibilità di avere un premio alla regia siano alte.

La La Land, insomma, non è forse un capolavoro al pari di Eva contro Eva o Titanic, ma è un film che astutamente gioca coi generi, strizza l’occhio alla Hollywood degli anni d’oro e gode di una cura tecnica e registica incredibili. Insomma, il mio consiglio è di non perderlo, anche se non siete appassionati di musical!

Qui, una scena dalla versione originale del film:

 

 

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