La magia de “Lo schiaccianoci” incanta il pubblico del Manzoni

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di Mattia Gelosa

Grande successo per Lo schiaccianoci presentato il 23 dicembre al Teatro Manzoni di Monza: la compagnia del Ballet of Moscow delizia una platea ricca di giovani e bambini, tutti attratti dai colori e dal clima natalizio di questa fiaba divenuta uno dei più famosi balletti del mondo.

Nel 1892  Čaikovskij presentava il balletto al Mariinskij di San Pietroburgo, ma la modernità delle sue musiche e la coreografia di Petipa – Ivanon non piacquero e la serata fu un fiasco. Dopo piccoli accorgimenti, il balletto inizia ad essere rivalutato, prima dal pubblico e poi dalla critica, fino a diventare un caposaldo della danza, ancora oggi rappresentato con la coreografia del duo russo.

La trama, famosissima e semplice, riprende l’omonimo racconto di Dumas che, a sua voLo-Schiaccia-Noci-25lta, rivede in chiave meno cruenta la storia Lo schiaccianoci di Hoffman: siamo alla vigilia di Natale e in una ricca casa russa si danza e si festeggia. D’un tratto arriva il mago Drosselmayer che consegna i regali ai suoi nipoti, tra cui uno schiaccianoci a forma di soldatino alla piccola Clara.

Finita la festa ed esausta per le danze, la bambina dorme e sogna un mondo magico: i topi spuntano da ogni parte della casa per rubarle il giocattolo, ma questo si anima e raduna un piccolo esercito di soldatini che vincono i topi e il loro re. Liberata la casa dal pericolo, lo schiaccianoci si trasforma in un principe e invita Clara a viaggiare con lui nel magico Regno dei Dolci, dove incontreranno molte delizie e assisteranno a una serie di esibizioni di danzatori provenienti da tutto il mondo. Il Principe danza con la Fata Confetto, ma la gioia dura poco: viene mattino e Clara si sveglia, felice per il bel sogno, ma con una vena di malinconia sul volto.

Lo spettacolo visto ieri sera al Manzoni, non c’è dubbio, ha soddisfatto le aspettative!

I 36 danzatori del Ballet of Moscow (giovane compagnia privata nata a Mosca nel 2001) sono un corpo di ballo compatto e visibilmente affiatato, dove validi comprimari fanno da supporto a due solisti di tutto rispetto: Viktor Tomashek e Kristina Kochetova, solisti in molti balletti e vincitori di numerosi premi internazionali, sono rispettivamente il Principe – Schiaccianoci e Clara. Le occasioni per mostrare la loro bravura non mancano, così la grazia della Kochetova e il vigore di Tomashek fanno scoppiare diverse volte la platea in lunghi applausi.

Bellissimi anche i costumi, sfarzosi e colorati, ma senza alcun eccesso stucchevole: nessuna decorazione floreale o fiocchi di neve vistosi attaccati agli abiti, l’atmosfera si crea grazie alla fantasia del pubblico, che sa trasformare in immagini chiare le suggestioni della scena.

A questo risultato concorrono ovviamente anche le scenografie, sostanzialmente formate da fondali e quinte dipinte, funzionali e realizzate benissimo, ma un po’ statiche.Lo-Schiaccia-Noci-26-300x200

In poche altre occasioni abbiamo musiche tanto belle, varie ed evocative come quelle di Čaikovskij: i glissandi dei violini ricordano lunghe stelle filanti e certe melodie vorticanti la danza del vento e della neve, mentre la celesta (qui usata per la prima volta in un orchestra) esalta la grazia e leggerezza ai passi della Fata Confetto.

Moltissimi i momenti ormai divenuti parte del patrimonio musicale mondiale: la Marcia dei bambini poco dopo l’inizio del primo atto e il Valzer dei fiocchi di neve alla sua chiusura sono partiture famosissime, così come il Valzer dei fiori del secondo atto. Anche in questi casi, il pubblico non si trattiene: batte le mani e tiene il tempo, partecipando alla festa e alla magia che si svolgono sul palco.

Molto apprezzati, giustamente, i momenti dei divertissement del secondoLo-Schiaccia-Noci-46 atto, in particolare l’intermezzo della danza russa, qui rivisitata con alcuni passi quasi da break-dance, moderni, ma perfettamente inseriti nel resto della coreografia di Petipa. Proprio la coreografia, secondo lo stile del Ballet of Moscow, è in parte rivisitata dal coreografo Iurii Shaprunov: egli adatta quella di Petipa per un corpo di ballo ridotto e inserisce alcuni passaggi variati, ma in modo sempre discreto.

In definitiva, non si può che promuovere lo spettacolo, sotto tutti gli aspetti: d’altronde, quando fuori dalla sala i bambini sorridono, tutto non può essere che andato per il meglio!

La magia della fiaba, della musica e del balletto hanno fatto di nuovo centro: in molti possiamo dire di aver avuto in anticipo un gradito regalo di Natale, un regalo che non finirà sotto l’albero, ma resterà per un po’ nei nostri occhi, nella nostra testa e soprattutto nel nostro cuore.

 

 

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