di Isabella Traballi
Il ciclo della vita è il ciclo dell’acqua
L’acqua ha memoria. Ma è proprio vero? Così dice Masaru Emoto, uno studioso giapponese, morto qualche mese fa, dopo aver sperimentato per anni le proprietà dell’acqua. Egli parte dal presupposto che non esistono due cristalli di neve uguali e si chiede se i cristalli d’acqua risultano diversi in condizioni ambientali differenti. In numerosi libri pubblica le foto dei cristalli di acqua congelati e visualizzati al microscopio: l’acqua di fonte forma esagoni armonici, stupendi, l’acqua delle dighe o dei laghi ha invece una struttura disordinata! E’ sorprendente!
Mette successivamente l’acqua in rapporto ad alcune parole, perché in Giappone si ritiene che ogni parola possegga un’anima; quella posta accanto a “felicità” dà origine ad un cristallo con un’armonia perfetta mentre quella vicino a “sciocco” non riesce a formare strutture cristalline organizzate.
Masaru prova addirittura a collocare l’acqua in una bottiglietta posta tra due altoparlanti e la inonda di suoni. Il risultato? Cristalli diversi in base alle differenti vibrazioni musicali.
Lui è convinto che l’acqua sottoposta a pensieri, emozioni e vibrazioni positive, abbia un effetto benefico su tutto il nostro corpo. In effetti siamo costituiti dal 70 per cento di acqua e viviamo i primi nove mesi di vita nel liquido amniotico quindi possiamo dire di essere parte dell’acqua e che l’acqua è parte di noi.
Con l’acqua assumiamo anche le vibrazioni della vita e della natura, nel suo infinito viaggio essa raccoglie l’energia delle foglie dalla rugiada, la forza dai tuoni, le sostanze minerali dalle pietre tra le quali scorre…
Spesso la lasciamo scendere dal rubinetto come se fosse qualcosa di superfluo…invece è cosi preziosa!
Madre Teresa di Calcutta diceva: “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano ma se quella goccia non ci fosse all’oceano mancherebbe”