Il tema della Misericordia, proprio perché costituisce il cuore del pensiero cristiano, è stato oggetto di tante opere d’arte, da dipinti a sculture, da miniature a incisioni, che raffigurano da una parte la Madonna della Misericordia, cioè la Vergine che accoglie con il mantello il popolo cristiano, come una madre che protegge, difende e aiuta la propria prole, e dall’altra le Opere di Misericordia Corporali, che Cristo enuncia (Vangelo di Matteo, 25, 35-36) e che il buon cristiano deve compiere.
La mostra, che si terrà presso i Musei Capitolini dal 31 Maggio al 27 Novembre 2016, dunque esporrà varie testimonianze artistiche dedicate al tema della Misericordia, suddividendo il percorso in due sezioni:
La Madonna della Misericordia
L’appellativo di Mater Misericordiae è molto antico, risale probabilmente al periodo tra il V e il VI secolo, quando viene citata così in un sermone dello scrittore Giacomo di Sarug. L’iconografia in cui la Vergine appare in piedi con un grande mantello sotto il quale accoglie il popolo di Dio ebbe origine in Toscana e nel Lazio nell’alto Medioevo ed ebbe una grande diffusione tra il Tre e il Quattrocento. L’opera più famosa di questo tema è il Polittico della Misericordia di Piero della Francesca, che si trova a Borgo San Sepolcro, ma tanti sono stati gli artisti che l’hanno raffigurata, da Simone Martini a Lippo Memmi, da Bartolomeo Caporali a Pietro Perugino.
Le Sette Opere di Misericordia Corporali
Le Opere di Misericordia sono per la prima volta descritte da Cristo stesso nel Vangelo di Matteo e vengono ben presto codificate in un elenco. Nella coscienza cristiana si sviluppa, infatti, il senso dell’importanza della traduzione pratica dell’amore di Dio che si esterna nell’amore per l’altro. Tuttavia probabilmente è solo nel XII secolo che viene stabilita la lista delle sette opere di misericordia, le sei citate da San Matteo (vestire gli ignudi, dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati) e seppellire i morti.
L’opera più celebre e più esemplificativa del tema della misericordia è il dipinto che Caravaggio eseguì per il Pio Monte della Misericordia a Napoli nel 1606-1607, conosciuto come le Sette Opere di Misericordia. In verità, l’esatto titolo dell’opera, come risulta dai documenti, è la Madonna della Misericordia. Così, in uno dei suoi colpi di genio, Caravaggio unisce l’iconografia della Madonna della Misericordia con quella delle Sette Opere di Misericordia, in un simbolico dialogo tra la Vergine e il popolo misericordioso.
La mostra viene presentata in alcuni ambienti al piano terra del Palazzo dei Conservatori che erano occupati, tra il Rinascimento e l’Ottocento, dalle sedi di Corporazioni artigiane (dette “Universitas”). Dopo l’Unità d’Italia, le sale sono tornate nella disponibilità del Comune di Roma.