La Redazione
Venerdì 28 marzo alle ore 21 , Benedetta Tobagi sarà su palco del Teatro Manzoni in LA RESISTENZA DELLE DONNE. Si tratta di un evento speciale in collaborazione con associazione Zefiro e Anpi di Monza.
A partire da una selezione di immagini fotografiche – individuate in collaborazione con l’Istituto per la Storia della Resistenza di Torino – e attingendo alla memorialistica e alle testimonianze, Benedetta Tobagi – autrice del libro La Resistenza delle donne (Giulio Einaudi Editore, 2022), Premio Campiello 2023, da cui lo spettacolo è tratto – fa rivivere le storie di quelle donne troppo spesso dimenticate, in un reading teatrale che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile.
Lo spettacolo ripercorre in modo storicamente documentato e insieme poetico un mosaico di esperienze tra loro diversissime, dal settembre 1943 alla fine della Seconda guerra mondiale. Storie di vita in larga parte consegnate al silenzio nei decenni successivi – perché troppo anticonvenzionali o dolorose – in cui sempre l’impegno politico si mescola a una dimensione intima: nel prendere posizione contro il nazifascismo le donne si trovano a sfidare pregiudizi e vincoli ben più antichi, spesso dolorosamente radicati dentro di loro, a ripensare cosa significhi essere donna, o madre, al significato delle relazioni d’amore e di cura.
Il racconto vivido delle vite delle Resistenti fa affiorare interrogativi e questioni relative al ruolo della donna, ancora oggi importanti: il maternage di massa, la questione della scelta, l’invisibilità femminile che diventa punto di forza, le tradizionali funzioni di cura che sublimano in forme di lotta, l’esperienza concreta delle “staffette”, la smania o il rifiuto di prendere le armi, l’esperienza del corpo e dell’eros, le esperienze indicibili della tortura e dello stupro, la tristezza, accanto all’entusiasmo, che accompagna la Liberazione, i silenzi e le troppe deformazioni, retoriche o ipocrite, dell’esperienza delle partigiane…
Lo spettacolo intreccia voci diverse e privilegia figure meno note rispetto alle future “madri costituenti” e alle protagoniste più famose, per restituire il senso di quella che fu un’esperienza autenticamente popolare e trasversale rispetto alle classi sociali e alle culture politiche.
Sai chi sei? Sai a cosa sei chiamata?
Per cosa vale la pena vivere e morire? Che cosa è giusto fare?
Lanciarsi nel combattimento o resistere nel quotidiano.
Stare al centro del campo di battaglia o essere grembo e custode del dolore degli altri.
O entrambe le cose?
Invisibile o sfrontata, mani spellate o sporche di farina, mitra in spalla o in casa a cucire.
In quanti modi puoi combattere? Essere donna è avere la guerra dentro, sempre, da sempre.
Chi vuoi essere? Dentro quali sguardi ti muovi? Vuoi essere madre? Ti senti madre?
Potresti uccidere? E a dare, invece, la vita?
(“Dare la vita”: le stesse parole per significare il mettere al mondo qualcuno e l’essere pronte a morire)
Per info e biglietti: www.teatromanzonimonza.it