di Daniela Zanuso
Se partiamo dal dato Unicef, secondo cui i due terzi della popolazione analfabeta sono donne, (stiamo parlando di 700 milioni di donne nel mondo) questa, per quanto sia una goccia nel mare, è certamente una bella notizia. A Phangane, nell’ovest dell’India, un paese dove il 41% delle donne non sa né leggere, né scrivere, lo scorso 8 marzo trenta anziane del villaggio hanno festeggiato il loro primo anno di scuola.
Un anno fa, difatti, la scuola delle nonne, fortemente voluta da Yogendra Bangar maestra del villaggio, ha aperto i battenti alle ultrasessantenni che, ogni pomeriggio, armate di carta e penna, diventano studentesse. Sheetal More, la volontaria a cui è stato affidato questo compito, dichiara che è una bellissima sfida, oltre che un’esperienza straordinaria, perché le nonne sono desiderose di imparare e questo rende tutto più facile, nonostante alcune di loro siano ultranovantenni.
L’india è un paese in cui l’aumento dei laureati è stato vertiginoso negli ultimi anni, ma a questo corrisponde una percentuale di analfabeti ancora drammaticamente alta. Purtroppo in queste zone remote le nozze precoci e il lavoro minorile, sottraggono alle bambine il diritto all’istruzione. La legge indiana vieta i matrimoni prima dei 18 anni per le donne, ma ad oggi ancora moltissime minorenni sono obbligate a nozze premature.
Alla maggior parte di queste donne è stato tolto un diritto inalienabile, ed ora loro se lo stanno riprendendo.