11 gennaio 2014. Altre notizie dalla redazione di Inzago.
Oggi è il turno di Antonino, “Tonino” Messina, 54enne originario di Favignana, in provincia di Trapani, che negli anni ’80 si è trasferito a Milano per lavoro. Da 11 anni è costretto sulla carrozzina, a seguito di un incidente stradale: era in sella al suo scooter, quando è stato ritrovato privo di sensi in mezzo alla strada che stava percorrendo per fare rientro a casa.
Dell’incidente non ricorda però nulla ma, soprattutto, non ha mai saputo cosa sia esattamente accaduto. Una cosa è certa. Tonino (sposato con due bambini, all’epoca entrambi in tenera età), all’alba del 19 novembre 2002 stava tornando dal turno di notte dal carcere “Beccaria” di Milano, dove da tempo faceva il poliziotto penitenziario: non correva, era assolutamente lucido e non aveva assunto nessun tipo di sostanze alcooliche o stupefacenti. Disgrazia, fatalità … ? Dopo 11 anni non ha ancora avuto nessuna risposta.
Da circa 4 anni è inserito presso la struttura residenziale per disabili “Simona Sorge” di Inzago, gestita dalla Fondazione Sacra Famiglia Onlus, ed ha, suo malgrado, dovuto approcciare la vita in un altro modo, rispetto a ciò che aveva sempre desiderato, vissuto e immaginato.
Ma Tonino si sente vivo, ha voglia di comunicare e non si piange addosso: “Con la mia testa penso… le gambe non mi funzionano, ma il cervello sì …” ripete come un “mantra”. Ecco, partendo da questa sua considerazione, cosa racconta delle sue “nuove giornate”.
Paolo De Gregorio educatore Centro Simona Sorge Inzago
La storia di Tonino:
la marcia verso una nuova vita
La vita è una cometa che attraversa velocemente il firmamento esistenziale di ognuno. Ma la cometa durante il suo cammino è destinata a spegnersi: a noi non è concesso sapere come e quando.
La mia vita poteva essere lucente come una cometa, ma si è affievolita troppo presto.
Mi manca tanto “L’AFFETTO”. L’affetto della mia famiglia. L’odore della mia casa, delle mie cose, gli odori della mia cucina. L’amore e le attenzioni dei “MIEI CARI”. Cose che qui non ti può dare nessuno.
Mio nonno, grand’ uomo, diceva che: “L’ UCCELLO NELLA GABBIA CANTA PER NOIA O CANTA PER RABBIA”, e a me è rimasto questo.
Mi sono attaccato morbosamente alla musica, a qualsiasi tipo di musica, il mio lettore MP3, è un erogatore continuo di sensazioni, Ma la depressione è una brutta bestia ed è sempre in agguato: ho capito che dovevo “svoltare”.
Ora, grazie all’aiuto di un educatore (che io considero un amico) alla sua forza trascinante, alle sue iniziative e al continuo spronarmi di mia moglie e dei miei due figli, sto riprendendo “la marcia verso una nuova vita”.
Partecipo a un progetto di sensibilizzazione destinato agli studenti delle scuole medie superiori: con altri due miei compagni del Centro, anche loro vittime di incidenti stradali, racconto la mia storia e la mia esperienza sulla sedia a rotelle.
Abbiamo messo il cuore in questo lavoro, che è stato apprezzato per il suo contenuto umano, tanto da riscuotere grande interesse sin dall’inizio, ed ora, a distanza di un anno, siamo chiamati da tantissime scuole ed oratori a portare la nostra testimonianza.
E poi da quando sono qui ho provato anche l’ebbrezza di salire su un palco. E’ accaduto nel maggio dello scorso anno, al Cineteatro Giglio di Inzago. Dopo poche ed essenziali prove, arriva il giorno del debutto, nei panni del marito geloso, ruolo che la Compagnia teatrale “L’Intesa” di Cassano d’Adda, ha ritagliato apposta per me
Entro in scena: gli applausi del pubblico (il teatro è colmo) mi bloccano, le parole escono a fatica dalle mie labbra che si son seccate ma con l’aiuto di Paolo riesco a sciorinare qualche battuta.
Un applauso liberatorio scioglie ogni nervo del mio corpo, accompagnando la fine della mia breve ma intensa performance.
Questi sono solo due dei diversi momenti che mi vedono “protagonista” di questa nuova vita. Nuova vita che non è facile, anzi…a volte è davvero pesante… ma io non voglio piangermi addosso, voglio vivere al meglio anche in questa nuova dimensione… anche sulla carrozzina posso esprimermi e posso dare libero sfogo alle mie passioni e fare capire agli altri, ma prima di tutto a me stesso, che la vita può essere bella anche così.
Tonino Messina
Ps Abbiamo realizzato un video che parla di noi. Eccolo