L’accoglienza in Brianza: un modello che funziona. E adesso?

di Fabrizio Annaro

Dall’operosa Brianza un modello virtuoso che ha garantito integrazione e sicurezza. E adesso?  Quali effetti per i nostri territori della nuova legge sull’immigrazione e sicurezza?
 Se ne parlerà al convegno promosso da RTI Bonvena, la Rete di Accoglienza che ospita un migliaio di richiedenti asilo. Il convegno è in programma per giovedì 31 gennaio dalle 8:30 alle 13:30 a Monza al Teatro Binario 7. Il Dialogo di Monza è media partner dell’evento.

A Monza ci sono tante buone notizie

Anche un modello di accoglienza richiedenti asilo particolarmente innovativo, una rete che ha  funzionato e che funziona tuttora perché garantisce sicurezza alla comunità e dignità alle persone. La comunità brianzola (Comuni, Associazioni, Parrocchie, Imprese, cittadini…) apprezza e sostiene questo progetto perché rappresenta un importante investimento sociale. Le risorse sono destinate non solo ai servizi previsti da bando (come vitto, alloggio e corsi di italiano), ma vengono impiegate anche per attivare corsi di formazione professionale, borse lavoro e tirocini, programmi di volontariato e di utilità sociale, attività sportive, assistenza sanitaria specialistica e psicologica.

Un programma di attività che ha lo scopo di aiutare le persone, favorire l’integrazione e migliorare la coesione sociale.

Il sistema della rete di Accoglienza, che si chiama Bonvena, (vuol dire buona accoglienza in Esperanto) è composto da una ventina di Enti, dalla Caritas di Zona all’ARCI, dalle cooperative sociali alle Associazioni, dalle Parrocchie agli Enti Religiosi. Nella Rete figurano anche i due maggiori consorzi di cooperative sociali del territorio: Consorzio Comunità Brianza e CS&L.  

Accoglienza diffusa

Dal 2014 la Rete Bonvena ha accolto in Brianza circa 3500 stranieri. Oggi ospita 954 richiedenti protezione internazionale, accolti in 133 appartamenti e in piccole comunità, diffusi su 44 comuni della Brianza secondo un modello innovativo di accoglienza diffusa. 

Richiedenti asilo nei Comuni della Brianza accolti dalla Rete RTI Bonvena Guarda la tabella

La maggior parte degli affitti sono stati stipulati a prezzi di mercato e rappresentano un sicuro ed importante investimento economico per molti proprietari di appartamenti.

Lo sport come occasione di conoscenza, amicizia integrazione. Lo testimonia questo video:

 

Una Buona Accoglienza per una Buona Integrazione: il Fondo Hope

Il Fondo di Solidarietà Hope è stato costituito nel 2015 dagli enti della rete e monitorato da istituzioni pubbliche e private. Più di 800 richiedenti asilo hanno potuto frequentare corsi di formazione professionale  sono stati attivati 20 progetti di sostegno all’affitto, 120 tirocini con più di 90 aziende coinvolte.

Nel 2018 sono state erogate più di 40mila ore di formazione, un servizio che ha l’obiettivo di fornire competenze professionali a chi vuole costruire il proprio futuro in Italia.

Questo sistema ha permesso, valorizzando le competenze delle persone accolte e il loro impegno, di prevenire problemi e ha messo in luce che i migranti non sono solo un problema ma rappresentano anche una risorsa per lo sviluppo sociale della comunità.

Dal Mare e dalla Terra. Nel VI Report sono descritte le attività della rete di Accoglienza richiedenti asilo in Brianza.VI REPORT_RTI BONVENA 20 giugno 2018

Cosa cambia?

“Ci stiamo domandando – affermano Roberto D’Alessio e Giancarlo Brunato referenti della Rete Bonvena per Consorzio Comunità Brianza e Consorzio CS&L quali effetti ci saranno con la nuova legge sull’immigrazione. Il rischio è quello di esser costretti, a causa di una riduzione di risorse, a dover restringere se non annullare le attività di integrazione per limitarsi ad un riduttivo e vitto ed alloggio per ciascun richiedente asilo. E’ importante ricordare che senza un adeguato finanziamento e senza la collaborazione di cittadini, enti, associazioni, imprese, Comuni questo virtuoso progetto non sarebbe mai decollato.

Inoltre è grave la rinuncia alle possibilità del permesso di soggiorno per motivi umanitari così come le difficoltà create dalla legge sui certificati anagrafici che rischia di trasformare in fantasmi molte persone straniere; la cosa riguarda anche persone che potrebbero, invece, avere normali contratti di lavoro.

L’esito finale  sarà un aumento esponenziale di persone in situazione di irregolarità sul territorio. La legge deve essere migliorata. Occorre ricordare, infine, che sin ora è lo Stato a chiedere aiuto al privato sociale non avendo capacità e possibilità di rispondere alla emergenza degli sbarchi, tutto può essere migliorato, ma rinunciare oggi alle esperienze positive è un rischio troppo alto”.  

E’ una domanda che si sono posti anche altri enti che operano nell’ambito dell’accoglienza dei migranti. Caritas Ambrosiana ha recentemente annunciato che non parteciperà più ai bandi della Prefettura, ma  l’accoglienza proseguirà dicono i vertici della Caritas, continuerà a proprie spese, perché la vera sicurezza è garantita dall’integrazione e dalla conoscenza.

Lettera di adesione: un appello per proseguire l’integrazione 

La Rete Bonvena ha lanciato un appello, ha scritto una lettera indirizzata  alla comunità brianzola, Un testo  che spiega gli effetti  che avrà questa nuova normativa sul territorio e sugli ospiti accolti nelle strutture della Rete. Ecco il testo della lettera

“Abbiamo chiesto agli enti con cui abbiamo collaborato – precisano D’Alessio e Brunato di aderire all’appello. In due  settimane hanno aderito  più di 70 tra enti pubblici e privati oltre a parrocchie, enti religiosi e associazioni.”   Elenco delle associazione che hanno aderito all’appello di RTI Bonvena

Per aderire basta inviare e-mail a [email protected].

Il convegno del 31 gennaio

Giovedì 31 gennaio 2019, durante il convegno organizzato col patrocinio di ANCI Lombardia e della provincia di Monza e Brianza, Bonvena vuole restituire al territorio i risultati di questa esperienza.

L’obiettivo del convegno è duplice: da un lato mettere in luce la validità e l’efficacia del sistema di accoglienza territoriale e dall’altro pensare a cosa si poteva e soprattutto a cosa si potrebbe fare di meglio. All’incontro interverranno i rappresentanti dei Comuni di Lecco, Milano e Bergamo. Sarà occasione per conoscere e confrontarsi con altre esperienze di accoglienza ed integrazione avviate in altri territori. Inoltre ci sarà la riflessione del ricercatore dell’ISPI Elena Corradi e una tavola rotonda con amministratori della provincia.

 

 

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