L’anno senza estate

I meteorologi avevano previsto un’estate fredda e piovosa, e invece fa molto caldo a Madrid nell’agosto del 2013, la città è deserta e chi ha potuto farlo è partito per le vacanze. Un giornalista si trova a trascorrere questo mese da solo nello stabile di sette piani in cui abita con la moglie, ha finito i giorni di ferie, deve lavorare e, contemporaneamente, concentrarsi sulla stesura del suo secondo romanzo, che non sembra voler prendere forma.

Per caso, trova sulle scale un voluminoso mazzo di chiavi e capisce che lo ha perduto la portinaia, ci sono, infatti, le chiavi dei quattordici appartamenti che compongono il condominio, inclusa quella di casa sua.

Sopraffatto dalla curiosità, l’uomo incomincia ad entrare ogni notte in una casa diversa, scoprendo così aspetti della vita dei suoi coinquilini che non conosceva. Ad attirare particolarmente la sua attenzione è l’appartamento di Simón, inutilizzato oramai da tanti anni, eppure completamente arredato; il giornalista scopre che l’uomo dorme lì due volte l’anno, ovvero in occasione dell’anniversario di matrimonio e di quello della morte della moglie, Ana, precipitata da una finestra del palazzo trent’anni prima. Inoltre, in questa data, Simón fa pubblicare sulla pagina di un periodico locale un necrologio per ricordarla. L’uomo, incuriosito dalle parole che ogni anno Simón, ancora distrutto dal dolore, dedica ad Ana e dalla storia di questa coppia, inizia ad indagare nel passato per ricostruire una vicenda complessa e che vede coinvolti, in maggiore o minore misura, quasi tutti gli inquilini del fabbricato.

Gli resta poco tempo, l’estate sta per finire e presto tutti torneranno nei propri appartamenti, ma è ostinato e riuscirà a trovare le risposte che cerca.

Carlos del Amor, giornalista madrileno, volto noto della televisione spagnola, costruisce una storia interessante, nella quale i fatti scoperti dal protagonista si mescolano alle sue ricostruzioni di fantasia, dando vita ad un racconto originale e ben costruito che si lascia leggere con piacere. Il protagonista, di cui l’autore ci racconta molto poco, è un personaggio riuscito, capace di catturare la simpatia del lettore, che finisce col perdonargli lo scarso rispetto per la vita privata dei suoi vicini di casa.

Un romanzo avvincente, che pone il lettore di fronte ad una serie di interrogativi insoliti: quanto sappiamo veramente dei luoghi in cui viviamo, quali storie, quali eventi si sono susseguiti fra le mura che ci circondano e cosa ci racconterebbero queste ultime, se potessero parlare?

 

Valeria Savio

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