di Francesca Radaelli
Una Locandiera che non ci si aspetta, diversissima dal personaggio di Goldoni. E che alla fine lascia tutti a bocca aperta. Una bravissima Laura Morante è protagonista di Locandiera B&B, la commedia in scena fino a domenica al Teatro Manzoni di Monza.
Non Mirandolina, ma Mira. Non una locanda, ma un’antica villa sul punto di diventare un Bed & Breakfast. Non una serie di scanzonate e in fondo innocue schermaglie d’amore, ma un vero e proprio noir, con tanto di omicidio finale. Anche se l’humor non manca.
È vero, lo spettacolo, scritto da Edoardo Erba e diretto da Roberto Andò, trae ispirazione dalla famosissima commedia di Carlo Goldoni, che riecheggia nel titolo e nei nomi dei personaggi. Ma il risultato è una commedia completamente diversa, che va al di là di una semplice rivisitazione. E non solo perché ambientata ai nostri giorni in una sorta di agriturismo toscano.
In un’atmosfera cupa e carica di tensione, resa ancor più inquietante dai sottofondi musicali, è in corso una strana cena. Il marito di Mira ha invitato due uomini di affari nella grande villa della moglie, che presto diventerà un albergo (mancano solo i permessi necessari), ma non si è presentato all’appuntamento, lasciando alla padrona di casa il difficile compito di gestire i due ospiti sconosciuti. Oltre a loro e alle due giovani accompagnatrici (si definiscono attrici) con cui si sono presentati, Mira deve badare anche a Riva, un misterioso e taciturno individuo che suona alla porta chiedendo una stanza per la notte e che pare esercitare su di lei una forte attrazione. Inizialmente imbarazzata e maldestra, preoccupata di non riuscire a intrattenere gli ospiti nel modo più opportuno, Mira acquisisce progressivamente sicurezza, dimostrando di sapersi destreggiare tra corteggiatori agguerriti e misteriose valige che contengono all’interno inquietanti pistole.
Dopo aver servito agli ospiti, nel primo atto, lo stufato, i formaggi e il dessert, l’ingenua padrona di casa dall’adorabile parlata toscana, si dimostrerà decisamente all’altezza di una situazione in cui la tensione diventa sempre più palpabile e che potrebbe sfociare in tragedia. Mira riuscirà a far prendere agli eventi una piega a lei innegabilmente favorevole. Seppure sacrificando una vita umana. E un matrimonio.
Una Laura Morante piena di fascino, accompagnata da ottimi attori (Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini, Vincenzo Ferrera, Danilo Nigrelli e Roberto Salemi) in una pièce ricca di mistero e di suspense, dominata dal non detto e popolata di personaggi enigmatici. Chi sono davvero Poli e Albi? Perché sono stati invitati? In quali loschi affari è invischiato il marito di Mira? Che parte ha il contabile Brizio? E Riva è davvero giunto lì per caso, quella notte? Le domande prendono forma nella mente degli spettatori mano a mano che la trama procede. Le risposte si disegnano progressivamente sul palco, tra allusioni a un passato oscuro e brevi flirt, tra il chiudersi e l’aprirsi delle porte che compongono la scenografia del secondo atto, quando cioè dalla sala da pranzo l’azione si sposta al piano superiore, nel corridoio su cui si affacciano le diverse camere.
E proprio aprendo e chiudendo queste porte, nascondendosi e mostrandosi, ed esercitando tutto il suo fascino femminile, la sprovveduta Mira riesce sorprendentemente a tirare le fila di tutto quanto, a muovere i diversi personaggi come burattini e a orchestrare con l’inganno il delitto che risolverà ogni cosa, sotto gli occhi increduli degli spettatori.
Difficile aspettarsi tanta scaltrezza da una padrona di casa che si era mostrata così impacciata al momento di servire la cena. Intanto, però, mentre ci si chiede se tutto stia avvenendo per caso o se davvero sia stata Mira a farlo succedere, lei è riuscita a liberarsi di quegli ospiti ingombranti, ma anche definitivamente del marito, e a conquistarsi una valigia piena di soldi. E, soprattutto, la libertà per cominciare una nuova vita in quella grande casa-albergo. E diventare, finalmente, locandiera.
Prossimi spettacoli: sabato 25 ore 21, domenica 26 ore 16 Teatro Manzoni, Monza