Per il secondo anno di fila i lavoratori del comitato spontaneo “Non Uno di Meno” di Alcatel-Lucent, da anni in lotta contro la politica di dimissione dell’azienda stessa, dedicano il loro tempo alle scuole. A momenti di lezioni tecniche si alternano stralci di ammonimenti circa il futuro dei tanti ragazzi che, raccolti nell’aula Polifuzionale dell’Istituto Tecnico Einstein, a volte sembrano perdere il senso dello studio, inteso come opportunità “per il domani”. Questo è l’obiettivo dell’incontro, nonostante non manchino dissertazioni circa il lavoro interno e specifico dell’azienda del vimercatese che, appartenente al settore delle telecomunicazioni, risulta di traino ad un’economia sempre più proiettata verso il baratro. Lo studio come acquisizione di competenze.
L’inglese non come una tra le tante materie scolastiche, ma come condizione necessaria per immergersi in una rete lavorativa globale. Il bisogno, il rispetto e la comunicazione con l’altro come base da acquisire per l’organizzazione del lavoro in team, indispensabile nelle multinazionali di oggi e in qualsiasi azienda di domani. Passione e competenze: ingredienti fondamentali per l’inserimento nella catena lavorativa, a qualsiasi livello e per qualsiasi ruolo. Caratteristiche che, per esperienza personale degli stessi lavoratori Alcatel–Lucent, non risultano essere più sufficienti. Partecipazione attiva alla vita aziendale, criticità nei confronti delle scelte manageriali, analisi problematica della stessa azione lavorativa: componenti essenziali e irrinunciabili per il mantenimento del posto di lavoro acquisito tramite l’essenzialità della passione e delle competenze.
Alcatel – Lucent, punta di diamante nel territorio che, come tante aziende, ha dichiarato 600 esuberi in Italia, di cui 400 a Vimercate: e da qui la consapevolezza della parole dette agli studenti di alcune classi III, IV e V dell’Istituto che potrebbe formare i lavoratori Alcatel di domani. È un momento di dialogo tra il mondo del lavoro e il mondo della formazione che spesso manca, nell’errata convinzione che siano due anelli di due catene diverse, non contigui, non indispensabili l’uno per l’altro.
I ragazzi si mostrano attenti, nonostante le difficoltà date dalla complessità della materia concentrate nelle ultime quattro ore settimanali. I lavoratori Alcatel, entusiasti e convinti della necessità del trasferimento dell’ottica lavorativa nelle scuole, cercano di far appassionare i ragazzi, sostenendo che, crisi a parte, le competenze pagheranno, sempre e comunque. Presente anche il Vice Sindaco di Vimercate, Corrado Boccoli, che ha sottolineato i temi trattati durante la mattinata invitando i ragazzi a fare tesoro dei racconti e delle competenze trasmesse dai lavoratori Alcatel.
Camilla Mantegazza