di Daniela Annaro
Pesci che diventano uccelli, mani che si disegnano, e scale perpetue verso il nulla. Riconoscibilissimo e unico , Maurits Cornelis Escher nei suoi disegni e xilografie.
Lo ricordiamo oggi, nel giorno della sua nascita il 17 giugno del 1898. Olandese di nascita, amava moltissimo il nostro paese. Vi arrivò nel 1922 per la prima volta per un tour in Toscana. Lo stesso anno visitò la Spagna , Madrid, Toledo e Granada. Due culture, quella italiana e quella moresca che colpirono moltissimo la fantasia del giovane artista.
I bizzarri e inquietanti disegni di Escher sono frutto di articolati studi matematici, logica, filosofia, percezione visiva, geometria. Su queste basi scientifiche è riuscito a dar vita a mondi irreali di grandissimo fascino. Lo spettatore ne ricava uno spaesamento vorticoso che intrappola la mente e crea illusioni molto appaganti.
Soprattutto perché Escher ebbe la capacità di applicare algide leggi fisiche e matematiche a paesaggi e strutture architettoniche che lo avevano colpito durante i suoi viaggi.
In Italia, conobbe la moglie Jetta Umiker che sposò a Viareggio nel 1924, in Italia nacquero i tre figli George Arnaldo, Arthur e Jan.
Visse a lungo a Roma fino al 1935 in pieno regime fascista. Pur essendo estraneo alla politica, ma temendo di vedere il figli indossare la divisa da Balilla, si trasferì in Svizzera , dove rimase sino al 1939. Poi iniziò a peregrinare in Belgio, nei Paesi Bassi e in Olanda. A Laren, si stabilì per un tempo più lungo e qui morì nel 1972, il 27 marzo, pochi mesi prima di compiere settantaquattro anni.
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