Una legge per riconoscere il lavoro compiuto ogni giorno da più di tre milioni di italiani che si prendono cura di un familiare non autosufficiente perché disabile, ammalato, o semplicemente anziano. Nel nostro Paese, che evidentemente può ancora contare su un solido sistema previdenziale familiare, sono tantissimi i «caregiver» (che letteralmente significa «colui che si prende cura» e che per lo più sono donne tra i 45 e i 55 anni): un vero e proprio esercito che potrebbe finalmente ottenere un riconoscimento giuridico.
Almeno questa è l’intenzione di 73 senatori che hanno sottoscritto il disegno di legge, insieme alle associazioni del terzo settore. Ignazio Angioni del Partito democratico è il primo firmatario della legge quadro che si compone di nove articoli per richiedere – tra le altre cose – flessibilità sul lavoro, avere assistenza psicologica, formazione, accedere a un piano assistenziale personalizzato, ottenere un sostegno economico e persino certificare le competenze acquisite.
Una legge che sembra sempre più necessaria, anche perché nel prossimo decennio gli anziani saranno circa il 20 per cento della popolazione globale e molti di loro avranno bisogno di assistenza.
Ilaria Beretta
Si tratta di un disegno di legge che spero venga approvato e trasformato in legge attiva. Senza il supporto e la presenza essenziale dei caregivers ed il loro riconoscimento anche sul piano previdenziale il paese crollerebbe sotto il peso dei problemi legati alle malattie croniche degenerative con il loro carico di fragilità e di non autosufficienza