Leone d’Oro a Lav Diaz

di Mattia Gelosa

Si è chiusa sabato sera, con le premiazioni finali, la 73ª Mostra del Cinema di Venezia. Fra grandi dive, passerelle all’insegna dell’eleganza, il “caso” delle ospiti che hanno sfilato con volgari abiti a dir poco succinti, ovazioni e fischi nelle sale, Venezia è trascorsa nella sua anormale routine. Le acque della laguna ora appariranno più calme, ma quelle del cinema hanno subito qualche tumulto.

Intanto, a vincere il Leone d’Oro è stato il filippino Lav Diaz, premiatissimo ai Festival e mai davvero uscito nelle nostre sale: “The woman who left” parla della vittoria dell’umanità sui mali che il degrado sociale scaraventa contro le vite dei singoli. Il film si allinea allo stile innovativo del regista: durata lunghissima (4 ore, ma Diaz è arrivato a 12!) e pianisequenza a non finire.

Ancora una volta, la critica e le rassegne che contano premiano il nuovo, ma sappiamo che anche stavolta arriverà nelle sale piuttosto in sordina, sfruttando solo l’onda leggera creatasi da quel sasso caduto nello stagno.

Il Premio della Giuria va al regista e stilista Tom Ford, acclamato ed emozionato nel suo discorso in italiano, mentre discusso è stato il Premio alla Regia, finito ex aequo (consuetudine a Venezia) a Konchalovsky per Paradise e a La region Salvaje di Escalante. Il secondo film, in particolare, non è piaciuto quasi a nessuno e la trama, che racconta di una storia erotica fra uomini e alieni, mescola horror e soft-porn cercando solo lo scandalo. Oggi, però, il trucchetto non dovrebbe funzionare più, ma il premio datogli lascia ancora dubbi!

Discusso anche il Premio speciale della giuria, andato a The Bad Batch di Ana Lily Armipour: fischi e proteste in sala per il suo film, un’opera cruda e distopica sul degrado umano e il cannibalismo. La regista si è indispettita per la reazione della stampa, definendo Venezia un “fucking event”: ecco, pregasi le prossime giurie di evitare di premiare chi sputa nel piatto in cui sta mangiando. Non è carino, soprattutto se ciò accade anzitempo rispetto alla premiazione!

Oscar Martinez per El ciudadano ilustre e Emma Stone per La la Land vincono rispettivamente la Coppa Volpi al miglior attore e alla miglior attrice.

L’Italia? Poco rappresentata, come si sapeva, ma comunque premiata nella categoria Orizzonti: la neofita Federica di Giacomo ci immerge con un documentario ben fatto, Liberami, nella Sicilia moderna e nel mondo degli esorcismi. Molto gettonati ormai nel cinema horror, essi sono finiti per essere considerati appunto solo qualcosa da film, una situazione inventata che fa scatenare forze paranormali, mentre qui ne abbiamo una visione realistica e attuale. Fra interviste e testimonianze a preti e posseduti, scopriremo quale sia il vero mondo degli esorcismi oggi.

Le luci nelle sale del lido sono spente, adesso inizia un’altra prova durissima per tutti questi artisti: si tratta della sfida al botteghino! Siamo sicuri che avremo ancora molte sorprese.

Mattia Gelosa

image_pdfVersione stampabile