Lettera a mia figlia volontaria

laurenzo ticcadi Laurenzo Ticca

Cara Eleonora,

adesso che la polemica su Greta e Vanessa sembra essersi attenuta voglio parlarti dello stato d’animo di un padre che ha una figlia impegnata  in una organizzazione umanitaria. Certo, fino ad oggi i rischi che hai corso sono stati contenuti, accettabili. Resta il fatto che parlando del tuo impegno hai manifestato l’intenzione di andare a Gaza “prima o poi”  e che comunque questa estate le tue “vacanze” le trascorrerai a giocare con bambini africani .  Sgombriamo subito il campo da un equivoco . Il trattamento riservato a Greta e Vanessa da molti politici italiani e’ stato  vergognoso.

Poveretti in cerca di un ospitata televisiva con un messaggino su twitter o a  caccia di voti.

Qualche riflessione tuttavia s’impone. Fare il volontario oggi e’ lavoro difficile, impegnativo, rischioso soprattutto se si opera in zone di guerra. Le missioni non possono essere  dettate soltanto da un astratto imperativo morale. Bisogna essere preparati, conoscere bene la realtà in cui si va ad operare, le forze in campo, gli equilibri che ne regolano i rapporti, le alleanze che ne ispirano l’azione .

Dopo la caduta del Muro di Berlino lo scenario internazionale  e’ cambiato. Alle guerre tra Stati (certi , identificati, capaci di esercitare una autentica sovranità sui loro territori) con i quali negoziare il proprio intervento si sono sostituiti conflitti tribali, interetnici, religiosi.  Guerre che oppongono ciò che resta di uno stato a gruppi armati, spesso in lotta tra loro e nei quali la resistenza armata   contro un regime dispotico si confonde con l’azione di mercenari, bande di criminali , tagliagole.

Pensi che Greta e Vanessa ne fossero consapevoli?  In questo ginepraio  irrorato dal sangue di vittime e colpevoli  puoi entrare se hai rapporti con i gruppi in lotta, se la tua indipendenza, l’equidistanza tra le parti e’ riconosciuta, se fai parte di una organizzazione che abbia una lunga storia alle spalle, rapporti politici e autorevolezza.

Pensi che Greta e Vanessa ne fossero consapevoli?  C’e’ un ultima osservazione: il vecchio Weber distingueva tra razionalità rispetto ai fini e rispetto allo scopo? Penso che la stessa distinzione valga anche per i valori  che ispirano la vita di una persona. Le nostre azioni non si muovono dentro una sorta di vuoto pneumatico. Hanno degli effetti.

Pensi che Greta e Vanessa ne fossero consapevoli?  Non so se sia stato pagato un riscatto. Se sì il denaro è servito per armare i sequestratori e rendere piu’ devastanti le loro azioni. In questo caso la nobiltà d’animo di Greta e Vanessa avrebbe avuto un effetto disastroso.

Con affetto

Laurenzo

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