Libri, alimento della nostra mente

di Luigi Picheca

Quando andavo a scuola, farmi leggere un libro era un’impresa! Ho ricevuto dei libri in regalo a Natale e li ho letti giusto per dire che li avevo graditi. Me li ricordo ancora: Zanna Bianca, Gian Burrasca e Ventimila leghe sotto i mari. Il mio bagaglio culturale si fermava qui, oltre, beninteso, alle letture scolastiche. Svolgere un tema era una tortura ed ero sempre l’ultimo a consegnare. Un giorno mio fratello Enzo, il colto di casa, ha comperato dei libri di guerra, io li ho sfogliati e mi sono piaciuti. La mia svolta a favore dei libri è avvenuta, però, qualche anno dopo la fine della scuola. C’erano dei libri sullo scaffale e ne ho preso uno in mano, era di Wilbur Smith e parlava dell’Africa. Il titolo era invitante e ho cominciato a leggerlo. Questo è stato l’inizio del mio innamoramento per la lettura, il libro era piacevole, la scrittura era scorrevole e la fantasia volava sulle pagine di  quel romanzo.

smith2Avevo voglia di leggere ed ho letto tutti i libri di questo autore.  Poi sono andato avanti a leggere un po’ di tutto anche se Wilbur Smith è rimasto il mio autore preferito. Presi l’abitudine di leggere tutte le sere e, a seconda del libro, tiravo le ore piccole. Spesso ricordo le parole di mia mamma, quando mi diceva che la cultura apre la mente: è vero! Lei mi diceva che nei Paesi nordici, la gente studia e si laurea quasi tutta e poi svolge anche lavori umili, perché la cultura è un bene per tutta la Società e non ha importanza il ruolo che ricopri.

Ho pensato subito ai tanti amici che avevo e che aspettavano di trovare un lavoro qualificato per il loro titolo di studio! Che differenza tra me e loro, io ho cominciato a fare il “pinella” in officina a 15 anni perché volevo aiutare la famiglia e andavo alle scuole serali per conseguire un diploma nella materia scientifica che amavo: la Chimica. Volevo semplicemente soddisfare la mia curiosità, riguardo alle numerose materie esistenti e volevo sapere qualcosa sugli Atomi, tanto simili ai Pianeti e ai loro Soli. Poi, sono stato fortunato a trovare lavoro presso una nota azienda farmaceutica multinazionale, proprio nei Laboratori di Ricerca.

Mai sogno sarebbe stato più desiderato! Il mio panorama culturale si era già arricchito ed ero soddisfatto, ho continuato a leggere anche dopo essere diventato completamente infermo a causa della malattia che mi ha colpito e ringrazio la Mondadori che mi ha regalato la possibilità di poter leggere i due ultimi romanzi di Wilbur Smith, offrendomi i due libri su formato compatibile al mio computer tanto particolare.

Noi Italiani siamo un popolo che non ama leggere e i nostri figli crescono davanti al televisore o giocano con la PlayStation; quante ore buttate al vento! Almeno noi andavamo all’oratorio o a giocare in cortile  dove si socializzava. Concludo con un invito ai genitori: consigliate ai vostri figli di leggere, magari lasciando scegliere a loro i libri. Chissà, se qualcuno è fortunato, può trovare un autore che lo appassioni, così come è capitato a me!

Luigi Picheca

P.S. Luigi è lieto di ricevere i vs commenti, suggerimenti, pensieri ed è felice di rispondere alle vostre richieste di consigli e opinioni. Scrivetegli a: [email protected]

Scritti con SLAncio” la rubrica di Luigi Picheca.

Luigi scrive con gli occhi, unico modo per comunicare con il mondo. E’ malato di SLA e vive presso il Centro SLAncio di Monza (http://www.progettoslancio.it/)  Ha accettato di collaborare con il nostro giornale e attraverso un computer, che traduce il movimento oculare in parole, scrive per noi.

 

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