di Virginia Villa
“Il colibrì”, vincitore del Premio Strega nel 2020, è uno dei romanzi più significativi della narrativa contemporanea italiana. Pubblicato dalla casa editrice La Nave di Teseo e scritto da Sandro Veronesi, il libro racconta la vita di Marco Carrera, un uomo che attraversa numerose difficoltà e tragedie, ma che continua a lottare, come un colibrì che si ferma in volo per pochi istanti, senza mai fermarsi. Questo simbolo, ripetuto nel corso della trama, diventa un emblema della sua esistenza.
TRAMA
La storia si sviluppa attraverso una serie di episodi che scandiscono la vita di Marco, partendo dalla sua infanzia fino alla maturità. È un racconto a più voci, che alterna il presente al passato, costruendo lentamente il quadro complesso della vita del protagonista. Marco, infatti, è un uomo segnato dalla perdita e dal dolore. La sua vita è costellata da eventi tragici, in primis la morte della sua amata moglie, Ada, ma anche da difficoltà familiari e da una serie di scelte che lo hanno portato a diventare un uomo che non riesce a fermarsi a vivere appieno.
La narrazione è interrotta da digressioni, riflessioni e aneddoti che approfondiscono il personaggio di Marco e lo contestualizzano in una società che sembra non lasciargli scampo. Tuttavia, la sua forza di resistenza emerge chiaramente. Nonostante le perdite, Marco non si arrende e affronta la vita con una determinazione che è quasi eroica.
Il romanzo è un’incursione nell’animo umano e una riflessione sulla condizione dell’individuo nella società contemporanea, dove la solitudine, la frustrazione e la ricerca di un significato nella vita sono temi ricorrenti. Marco, infatti, diventa un simbolo del “lottatore solitario”, un uomo che affronta con resilienza le sfide della vita, cercando di trovare una risposta alle sue domande più profonde.
STILE E SCRITTURA
Lo stile di Veronesi è asciutto ma allo stesso tempo profondo, capace di passare dal comico al tragico con una naturalezza disarmante. Il linguaggio è semplice, ma la sua capacità di scavare nel profondo delle emozioni umane e di indagare le contraddizioni del personaggio rende il libro particolarmente potente. Veronesi gioca con il tempo, non seguendo una struttura lineare ma alternando presente e passato, e questo approccio contribuisce a costruire una narrazione stratificata che permette al lettore di comprendere appieno la psicologia del protagonista.
IL SIMBOLO DEL COLIBRÌ
Il titolo stesso, “Il colibrì”, è un’ode alla forza di Marco, che come questo piccolo uccello è costretto a lottare contro le leggi della natura. Il colibrì è infatti l’unico volatile che riesce a rimanere sospeso in volo, ma solo attraverso uno sforzo incessante. Questo simbolo rappresenta perfettamente la condizione di Marco, che non si arrende mai, nonostante tutto. La metafora del colibrì diventa così un faro che illumina le scelte del protagonista, anche nei momenti di estrema difficoltà.
IL FILM TRATTO DAL LIBRO
Nel 2022, il romanzo di Sandro Veronesi è stato adattato per il grande schermo dalla regista Francesca Archibugi, con protagonista Pierfrancesco Favino nei panni di Marco Carrera. La trasposizione cinematografica, pur mantenendo intatto lo spirito del libro, si discosta per alcuni aspetti dalla narrazione originale. In particolare, il film si concentra maggiormente sugli aspetti emotivi e visivi della storia, accentuando la dimensione più intima del protagonista.