Il libro è in crisi? I numeri del Salone Internazionale di Torino

La Redazione

Si dice che l’editoria sia in crisi. Due giorni fa, però, il 31° Salone internazionale del libro di Torino ha chiuso i battenti con il bilancio record. Oltre 150mila visitatori, in netta crescita rispetto allo scorso anno, a cui vanno aggiunti i 26mila del Salone Off. Sabato  i tornelli sono stati chiusi per un’ora. Era stata raggiunta la capienza massima.

Numeri da primato anche nelle sale destinate agli eventi (91mila presenze) che hanno visto la partecipazione di importanti autori ed editori italiani e internazionali, premi Nobel, premi Pulitzer, premi Goncourt, premi Oscar, giornalisti, attori e musicisti. Relatori sono stati il Premio Pulitzer Andrew Sean Greer, Eduard Limonov, Kader Abdolah, Guillermo Arriaga, Piero Angela, Roberto Saviano, Michele Serra, Corrado Augias, Alessandro D’Avenia, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio De Giovanni, ma anche Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvadores, Bernardo Bertolucci, Roberto Vecchioni giusto per fare qualche nome. Duemila in cinque giorni.

Cinquantacinque di questi eventi sono stati trasmessi in dirette integrali streaming, condivise sul sito e presenti sul canale YouTube del Salone. Il salone ha fatto il giro del mondo anche sul web: i visitatori del sito sono stati oltre 200mila. Cinquemila metri quadrati di spazio sono stati dedicati al Bookstock Village, il Salone dei ragazzi. La conferma è stato il successo di presenze soprattutto tra bambini e ragazzi delle scuole.

L’esito è stato una ricaduta positiva per quasi tutte le case editrici, grandi e piccole.

Quest’anno il Paese Ospite del Salone 2018 è stata la Francia. Se nel 2017, con Another Side of America, si è compiuto un importante approfondimento sugli Stati Uniti, quest’anno si è voluto ragionare su un paese che ha una fortissima tradizione culturale ed è sempre stato uno dei laboratori culturali europei. Inoltre, siccome quest’anno cadono i 50 anni dal 1968, la sezione di approfondimento è stata battezzata Maggio Francese. Figure prestigiose della cultura mondiale come Edgar Morin e Antoine Volodine sono stati  ospiti apprezzatissimi di questa sezione.

Pare proprio che il libro non sia assolutamente un bene di nicchia ma, al contrario, un bene capace di attrarre tanto pubblico. 

 

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