L’indagine dell’ispettore Ferraro

Nelle mani di DioMilano, la scuola, l’immigrazione: questi i temi intorno ai quali ruota il racconto che Biondillo ha scritto per celebrare i dieci anni dalla pubblicazione del suo primo romanzo, “Per cosa si uccide”.

A condurre questa indagine c’è sempre lui, Michele Ferraro, ispettore al commissariato di Quarto Oggiaro, poliziotto abile e radicato nel territorio, uomo della porta accanto.

 L’ispettore resta coinvolto in questo caso complicato solo perché ha accettato un passaggio in auto da un collega. Si troverà ad indagare sull’omicidio di un’ insegnante di scuola primaria. L’evoluzione dell’indagine lo porterà nel mondo degli immigrati di fede islamica, a contatto con una realtà difficile da capire.

biondilloIl racconto è asciutto, basato esclusivamente sull’ indagine, e non lascia spazio alle vicende personali di Ferraro, che Biondillo ci ha abituato a seguire con curiosità ed affetto. Forse mi ha colpita proprio per la sua essenzialità. In una Milano che da sempre è lo specchio amplificato dei cambiamenti della società italiana, in una scuola al confine fra un quartiere abitato da italiani e uno popolato da immigrati, Biondillo descrive in modo realistico ed impietoso il rapporto fra genitori ed insegnanti nei nostri giorni. Ma, soprattutto, ci fa pensare alla differenza fra ciò che è la Giustizia, con le sue leggi e i suoi tribunali, e ciò che è veramente giusto.

Valeria Savio

Nelle mani di Dio

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