L’infelicità del gatto

di Valeria Savio

Sacha è un giovane ingegnere informatico, turbato dalla morte del padre, avvenuta in circostanze poco chiare, decide di cambiare radicalmente la propria vita, lascia il lavoro e, in una sorta di sfida a se stesso, decide di abbandonare il suo stie di vita insano, segnato dall’uso eccessivo di alcolici e sigarette, e di rimettersi in forma fisica. Sceglie, inoltre, di tenersi lontano dal web, dove passava la maggior parte del tempo navigando senza lasciare tracce e calandosi, a volte, nel ruolo di hacker. Non conduce vita sociale e il suo unico amico è Herbert, un hacker incontrato in rete; è molto legato a sua madre, stimata erborista, che non sembra aver sofferto troppo per la recente perdita del marito.

Aurora è una giovane investigatrice privata che ha ereditato l’attività del padre, vive sola con un gatto e non ha molte frequentazioni al di fuori del lavoro, che svolge con passione e onestà affrontando difficoltà economiche ed organizzative.

Fra i suoi clienti c’è lo Sceriffo, uomo ambiguo e difficile da interpretare, che copre un ruolo importante nelle istituzioni e gode di potenti protezioni.

Le loro esistenze si incrociano per le strade di Como, inizialmente in modo casuale e saltuario, ma, con il procedere della storia, si uniscono sempre più fino ad intrecciarsi l’una con l’altra strettamente, trascinando tutti i protagonisti verso quel punto di incontro che trasformerà radicalmente le loro vite.

Giacomo La Franca, scrittore per passione giunto al secondo romanzo, propone un noir intenso e ben costruito, nel quale le voci narranti dei protagonisti si alternano nella presentazione della storia, offrendo di volta in volta il proprio punto di vista sulle vicende, di conseguenza ciascun personaggio ci appare sia nel modo in cui vede se stesso che in quello in cui viene percepito dagli altri, in un’immagine più ampia e sfaccettata.

Aurora, Sacha, Herbert vivono in maniera differente la propria solitudine e si difendono dal mondo ciascuno nella propria personale maniera, ma nessuna delle loro strategie è vincente perché la vita, con i problemi e il carico di dolore che porta, li raggiunge comunque, abbattendo ogni muro di difesa, anche quello più moderno ed elaborato, e li costringe ad adeguarsi e ad appoggiarsi agli altri, facendo loro scoprire degli aspetti di se stessi che daranno un significato nuovo alle loro esistenze.

 

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