L’Italia può ripartire

di Fabrizio Annaro

Ho sentito parecchi commenti, letto editoriali, ascoltato opinioni di amici e lettori. C’è attesa, ma anche perplessità sulla tenuta e sulle potenzialità del nuovo esecutivo. A mio parere con il governo Conte 2.0 si apre una nuova stagione politica.

I dirigenti delle tre forze politiche protagoniste dell’inedita coalizione PD-M5S-LEU, sono chiamati, anzi direi, costretti, ad essere virtuosi, ad essere costruttivi.

Questa, secondo me,  è la buona notizia: la situazione economica e sociale impone provvedimenti popolari, ma.soprattutto l’apertura di un dialogo intenso e proficuo fra governanti e governati. La strada è in salita. Il vento populista continua a soffiare. Sono due in particolare le sfide che il nuovo governo dovrà affrontare: gli effetti del disagio sociale e le problematiche connesse all’immigrazione.  

Il disagio sociale. Spero che la cultura economica europea e di questo governo si sganci dalla visione liberista, individualista, apologetica del mercato che è una delle cause dalla nascita e della crescita del populismo. Il Presidente Mattarella nel messaggio inviato al convegno di Cernobbio, chiede che la nuova legislatura europea prenda in seria considerazione la revisione del patto di stabilità (fra cui il famoso 3% deficit su PIL). E’ un buon segnale. L’ossessione dei conti, del bilancio in pareggio e il miraggio mercantilista hanno alimentato il disagio. Serve una svolta. Investimenti? Ovviamente. Green? Certo. Un po’ più di deficit per venire incontro alle fasce più deboli? Facciamolo. Non dimentichiamoci il tema della legalità, questione che ha forti conseguenze economiche e sociali.

Immigrazione. L’Italia non è ancora pronta a diventare società multietnica. E’ necessario  spiegare agli italiani la giusta misura del fenomeno migratorio. Raccontare, e vi assicuro che sono tante, le storie positive di integrazione.  Chi ci segue da tempo ne ha lette parecchie sul nostro giornale (una a titolo di esempio). Le nostre aziende e le nostre scuole, di fatto, sono comunità multietniche. In quest’ultimo anno abbiamo visto i media presentare la migrazione con le immagini dei barconi. E’ questa l’immigrazione?

Per vincere alla radice la paura serve una parola: conoscenza. Per attuare un progetto simile occorrono anni e interventi mirati alle periferie delle città. Serve capire cosa sia il disagio prodotto dalla diversità. Ci vuole tempo, lungimiranza, intelligenza, fantasia, amore per l’uomo e per la comunità. Si può fare, si deve fare.

L’opposizione a questo governo si annuncia forte e rabbiosa. Tutto sommato è importante che ci sia un’opposizione che non faccia sconti. Mi piace assai meno il tono e la violenza verbale di qualche leader che ha lasciato il governo e adesso siede fra i banchi dell’ opposizione. 

Spero che la politica nei prossimi mesi non degeneri in uno scontro dialettico sterile e puerile, ma che siano i fatti a parlare.

 

 

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