La Redazione
La Lombardia è la prima regione d’Italia che rende obbligatorio lo screening nutrizionale in tutte le strutture sanitarie. Questo significa che d’ora in poi le cure dei pazienti includono anche gli aspetti nutrizionali.
“Una svolta epocale che prevede non solo l’obbligatorietà della registrazione dello screening, ma anche della presa in carico del paziente”, afferma Riccardo Caccialanza, direttore di dietetica e nutrizione clinica al policlinico San Matteo di Pavia.
“I benefici per i pazienti sono ormai assodati dalla letteratura internazionale e dall’esperienza clinica. Sappiamo che la malnutrizione impatta in maniera importante su risultati clinici, qualità della vita e costi sanitari, in particolare quando parliamo di pazienti fragili come quelli oncologici, geriatrici, internisti e post chirurgici. Quando si parla di malnutrizione – prosegue Caccialanza – si intende sia per difetto che per eccesso, con i gravi rischi comportati, per esempio, da sovrappeso. L’auspicio è che con, gli opportuni adattamenti, il modello lombardo possa fungere da esempio”.
Con il nuovo provvedimento regionale, tutti i pazienti ospitati in strutture ospedaliere e quelli presso le cure domiciliari, saranno oggetto di una procedura di valutazione del rischio di malnutrizione. A livello italiano la prevalenza di malnutrizione calorico-proteica nei pazienti ricoverati con tumore si assesta intorno al 30% con quasi mezzo milione di ricoverati acuti in cui si riscontra malnutrizione latrogena. In particolare, nell’ambito delle malattie oncologiche, sono circa 35.000 i decessi che ogni anno avvengono a causa dell’errata nutrizione.