Love Permanente… e incominciò il rinnovamento

di Daniela Annaro

La sede è il Palazzo della Permanente, la mostra è un insieme di grandi artisti di fama internazionale, il tema dell’esposizione è l’amore – love  in inglese –  tema di grande potenza. Questi gli ingredienti del rilancio di una delle più antiche istituzioni milanesi, la Permanente, appunto, o meglio  la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, tra le più antiche istituzioni culturali del capoluogo lombardo.

Ne fu fondatore  re Umberto nel 1883. Un’istituzione un po’ dimenticata dalla municipalità e che ora, speriamo, possa tornare ad aver un ruolo da protagonista  nel panorama culturale di questa effervescente città. La mostra del rilancio  arriva da Roma, dal Chiostro del Bramante, prodotta da Arthemisia,  si intitola appunto LOVE e il logo non poteva che essere  il celeberrimo  quadrato di lettere che l’artista americano Robert Indiana ha realizzato nel 1966,  in piena Pop Art. 

Il curatore è Danilo Eccher, un critico trentino, già direttore del MACRO di Roma  e della GAM  di Bologna. Molto interessanti le  trentanove opere in esposizione. Sono di italiani affermati e conosciuti come Francesco Clemente, Vanessa Beecroft (l’opera qui sotto è sua), Francesco Vezzoli.


Altrettanto qualificata la presenza degli stranieri. Dall’inevitabile Andy Warhol, presente con un bell’acrilico raffigurante foto in negativo di Marilyn Monroe, al duo svedese Nathalie Djurberg & Hans Berg, al britannico Marc Quinn esponente della Young British Artist come Tracey Emin. 

Ogni artista declina  con la propria cifra e il proprio sentire le varie interpretazioni dell’amore. Amore struggente e nostalgico come le note del Fado, musica popolare portoghese, note  che accompagnano l’installazione a forma di cuore  rosso di   Joana Vasconcelos.

Amore patriottico e carnale  per la coppia Gilbert & George. ” Un azzardo – scrive  Eccher – quello compiuto da Gilbert & George nella ‘messa a nudo‘ dagli artisti stessi, sono loro che devono subire le deformazioni operate dal computer, sono i loro corpi a essere sfigurati dall’intreccio delle immagini”.

Ogni gesto artistico – commenta Emanuele Fiano, presidente dal 2016 della Permanente –  è un atto d’amore per l’umanità intera prima ancora che alla singola persona. E prosegue:

Questa rassegna è un’esplosione di forme e di colori scaturiti da un sentimento totale, unico, come l’amore, la risorsa più disponibile per cambiere il  mondo.

 

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