L’UE approva la risoluzione per recuperare le opere d’arte saccheggiate dai nazisti

da Giannella Channel

Anche se in ritardo, l’Europarlamento chiede ai Paesi membri di favorire il ritorno dei tesori d’arte ancora “prigionieri di guerra”. Un impegno da anni alla base del MAiO, Museo dell’arte in ostaggio.  Giovedì 17 gennaio 2019 il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che chiede ai Paesi membri di stabilire delle pratiche per identificare e recuperare le opere d’arte, i libri, i manoscritti e gli oggetti rituali saccheggiati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

World Jewish Restitution Organization (WJRO)Secondo il Jerusalem Post (testata quotidiana israeliana di lingua inglese), la risoluzione fa notare che in base a precedenti stime sarebbero 650.000 le opere trafugate, e tra queste ve ne sono 110.000 di cui si ignora l’ubicazione.

La World Jewish Restitution Organization (WJRO), che aiuta gli ebrei a ritrovare le proprietà che sono state loro sottratte durante la Shoah, ha accolto con gioia la decisione dell’Europarlamento: “… Questa è una potente dichiarazione di sostegno da parte del Parlamento Europeo verso i sopravvissuti alla Shoah e le loro famiglie nella loro decennale ricerca di giustizia per il più grande furto culturale della storia”, ha dichiarato Gideon Taylor, responsabile delle operazione della WJRO.

La risoluzione è passata con 544 voti favorevoli, 62 contrari e 20 astenuti, e appoggia un report dell’eurodeputato ceco Pavel Svoboda sulle restituzioni di beni culturali rubati durante conflitti armati. La risoluzione parla dei beni in questione come di “uno degli elementi basilari della civiltà,” e dichiara che la loro restituzione è “una preoccupazione molto condivisa che va affrontata”. In essa, si propone di stilare una lista completa di tutte le proprietà rubate dai nazisti e dai loro alleati, comprese quelle che appartenevano a vittime della Shoah (in Italia la lista compilata dall’allora 007 dell’arte Rodolfo Siviero è alla base del MAiO, il Museo dell’arte in Ostaggio sorto su mia idea a Cassina de’ Pecchi, alle porte di Milano, Ndr) e di fare pressione sulla Commissione Europea per incoraggiare le restituzioni tra uno Stato e l’altro.

Inoltre, si chiede di aiutare i singoli che cercano di riavere i loro beni a trovare le opere d’arte di loro proprietà.

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