L’umanità violata

L'umanità violataQuanti conflitti irrisolti sono presenti ancora oggi nel mondo, e da quali presupposti storici traggono origine? Sono davvero così lontani da noi, come potrebbe apparire ad un’ analisi superficiale, oppure ci toccano molto più direttamente di quanto ci piaccia credere?

Ne parla Virginia Villa, studentessa di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, in un saggio che parte da eventi tragici come la Strage degli Armeni e l’Olocausto, per giungere a parlare dell’attuale terrorismo di matrice islamica, attraverso un percorso storico e sociale. La sua indagine si sofferma, fra l’altro, sull’impatto che tutte le guerre hanno sull’infanzia, sulla tragedia dei bambini soldato a cui la comunità internazionale non riesce a porre fine, sul significato del totalitarismo, come forma di governo che mira ad annullare l’individualità, sulla dissidenza e sulle sue conseguenze per coloro che la attuano.

Filo conduttore del saggio è il tema della disumanizzazione, ovvero dell’annullamento dell’uomo, privato dei suoi più elementari diritti, realizzato attraverso l’uso della guerra o del totalitarismo.

Eppure, spiega la Villa, una via d’uscita possibile esiste, grazie al Progresso, perché la natura umana non deve considerarsi immutabile, come sostengono alcuni filosofi, bensì perfettibile in tutti gli ambiti, non solo in quello del sapere, ma anche in campo politico, economico e sociale.

Una lettura che approfondisce la condizione umana attuale e passata, per ricordare che nessun evento storico inerente alla sfera sociale è scollegato da quelli che lo precedono, e che ciascuno di essi è riportabile sempre e comunque all’opera dell’uomo.

 

Valeria Savio

 

Virginia Villa
Virginia Villa

 

 

 

 

 

 

 

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