di Fabrizio Annaro
Passione, morte e Resurrezione appaiono come gli elementi fondamentali della dinamica della vita. In una continuo movimento circolare durante il quale l’uomo e la donna crescono. Ci si può ammalare e guarire, attraversare un momento complesso e trovare la soluzione, vivere numerose difficoltà e subito dopo riuscire a superarle.
Un Dio non può morire. Il mistero della passione di Cristo culminato nella sua morte, doveva necessariamente vivere la luce della resurrezione. Dio è vita, e questa vita non è un privilegio e nemmeno un’esclusiva del Padre Eterno, ma la sua passione e la sua resurrezione sono donate all’intera umanità. Sono le donne le protagoniste di questa resurrezione. Quando si recano al sepolcro lo trovano vuoto e un uomo vestito di bianche vesti, cerca invano di rassicurarle. Ma Gesù risorto apparirà di nuovo alle donne prima ancora che ai discepoli.
In questi giorni in cui si celebra la Pasqua, l’invito è quello di riscoprire la nostra dimensione spirituale. In questa dimensione, la visione cristiana ci invita a guardare alle figure mediatrici fra Dio e gli uomini: gli angeli. Proprio oggi, pasquetta, l’angelo assume un ruolo da protagonista, invitando le donne a non temere, a non aver paura, un invito che si estende a tutta l’umanità.