Duemila miliardi di galassie in cui perdere lo sguardo: uno studio della rivista scientifica Nature svela che l’universo osservabile contiene sistemi di stelle più di dieci volte di quanto si pensasse. La rivelazione, la prima significativa sul tema dopo due decenni, cambia l’ipotesi formulata sullo studio Hubble Deep Field2, che nel 1996 aveva contato “solo” 120 miliardi di galassie visibili.
Quei dati derivavano da una ricerca condotta col telescopio spaziale Hubble che ha osservato una regione di cielo molto delimitata per dieci giorni consecutivi, in modo tale da “catturare” anche i corpi celesti più deboli. Con questo metodo, in effetti, gli scienziati erano riusciti a catalogare galassie lontane fino a 12 miliardi di anni luce e avevano poi stimato la stessa concentrazione di sistemi di stelle anche nel resto dello spazio.
Gli astrofisici hanno sempre sospettato che il numero delle galassie individuate fosse tarato al ribasso ma oggi, grazie a studi più precisi con il telescopio Hubble, sono finalmente riusciti a dimostrarlo, osservando al conteggio anche alcune galassie a una distanza di 13 miliardi di anni luce.
Per ora i ricercatori riescono a vedere direttamente solo il 10 per cento dei 2 miliardi di galassie stimate, ma entro due anni scommettono che tutto cambierà grazie al nuovo telescopio spaziale James Webb.
Ilaria Beretta