Uomo di talento, inteso come valore sia estetico che morale, cultore del lavoro, concepito come opportunità per misurare la dignità dell’uomo, Giacomo Corno nacque a Lissone nel 1928, si laureò in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano e, nel secondo dopoguerra, fu uno dei primi iscritti all’Ordine dei Commercialisti di Monza e Brianza.
Fondò, nel 1948, lo studio Corno per la consulenza alle aziende e, nel 1978, creò a Valmadrera, sul lago di Lecco, il Centro Studi di Impresa per la formazione degli imprenditori e dei manager.
“Io credo nell’uomo polivalente oggi più che mai e cioè nell’uomo che conosce l’impresa a 360 gradi, studia continuamente sviluppando la creatività e opera nel campo del non profit per migliorare le condizioni sociali e dell’ambiente in cui vive”, scriveva egli stesso nel discorso solenne per la laurea honoris causa conferitagli nel febbraio 2013 dalla Plekhanov Russian University of Economics a Mosca, in cui era stato , per diverso tempo, Visiting Professor di Economia aziendale, promuovendo l’eccellenza dell’imprenditoria italiana.
Cresciuto nella laboriosa Brianza, Corno seppe interpretare e valorizzare l’autentico stile lavorativo brianzolo, dando valore alle persone e al territorio, riuscì a coniugare il pragmatismo tipico della sua terra di origine con la propria capacità visionaria, conciliando sempre le ragioni dell’economia con la necessità di dare attenzione al capitale umano, e, soprattutto, riuscì ad esportare all’estero il modello di impresa della Brianza.
Ci racconta di lui Stella Casiraghi, autrice di numerose monografie e vincitrice, nel 2000, del Premio Cenacolo per l’Editoria e l’Innovazione; la scrittrice ha scelto di ricordare la figura di Corno, che ha conosciuto personalmente, intervallando alla propria narrazione una selezione di scritti, opportunamente scelti, redatti dal Dottore, come appunto Corno veniva chiamato da tutti, che rendono al meglio il suo pensiero. Insieme ad alcune testimonianze di chi, per una ragione o per l’altra, ha avuto occasione di interagire con Corno e di conoscerlo, troviamo la prefazione di Don Antonio Mazzi, amico personale del Dottore, che ce lo mostra nel suo lato umano.
Ne scaturisce il ritratto complessivo di un uomo e di un professionista generoso, lungimirante e sempre in grado di stare al passo con i tempi e con le esigenze dell’imprenditoria e dell’economia, il cui esempio continua ad avere un valore significativo anche dopo la sua scomparsa. “Oggi più che mai è fondamentale essere persone dalla mente aperta che amano scoprire e stare in contatto con la realtà, che vivono il proprio lavoro come una sinergia tra mente e cuore”, scriveva egli stesso, e, fino alla sua morte, nel novembre 2014, Corno continuò a ribadire che non bisogna mai fermarsi e portare invece avanti la ricerca, forti della certezza che i valori della nostra migliore tradizione imprenditoriale sono gli ingredienti vincenti per spingere nella giusta direzione il processo civile ed economico italiano.
Valeria Savio