Masci: in mostra a Monza 70 anni di scoutismo

di Francesca Radaelli 

Una storia di attivismo ed educazione, di esperienze di crescita collettive e personali. Arriva a Monza la mostra itinerante dedicata ai 70 anni del Masci, Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, che sarà allestita nella giornata di domani 26 aprile nei locali della biblioteca del Carrobiolo.

Ingresso della mostra

La giornata sarà scandita da due momenti seminariali. Il primo, alle ore 10:00, sarà dedicato alle “Testimonianze sul guidismo monzese” e vedrà gli interventi di Mariella Muschiato, Elena Ferrari e Federica Frattini, che racconteranno la loro esperienza all’interno dell’Agi, Associazione Guide Italiane, espressione dello scoutismo femminile, che ha appena festeggiato l’ottantesimo anniversario dalla fondazione. Alle 15:30 si terrà invece il seminario “Educare ed educarsi alle relazioni significative” moderato da Bruno Magatti del Masci di Como, con gli interventi di Johnny Dotti, presidente di È-one abitare gen-erativo, Gerolamo Spreafico, pedagogista Università Cattolica, padre Davide Brasca, già assistente ecclesiastico generale Agesci.

 

Un’immagine della mostra

Significativa la scelta della data del 26 aprile, all’indomani della Festa della Liberazione. La storia del movimento scout italiano si intreccia infatti a doppio filo con quella dell’antifascismo. Dopo lo scioglimento delle associazioni giovanili imposta dal regime di Benito Mussolini nel 1928, gli scout italiani danno infatti vita a diverse esperienze clandestine, tra le quali si annovera proprio la fondazione dell’Agi nel 1943, nel segreto delle catacombe di Domitilla a Roma.

La biblioteca del Carrobiolo, in cui è allestita la mostra

Nello stesso anno sono poste anche le basi del percorso che porterà alla costituzione del Masci: Mario Mazza, già commissario Asci, riprende i contatti con i vecchi capi scout e riattiva lo scoutismo cattolico coinvolgendo anche gli adulti. Un’avventura, iniziata in clandestinità, che vede il proprio compimento il 20 giugno 1954, alla Domus Pacis di Roma, quando ad opera di 30 compagnie, per oltre 600 adulti scout, avviene la fondazione ufficiale del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, di cui lo stesso Mario Mazza diventa il primo presidente.

La storia continua oggi, a 70 anni dalla fondazione: il Masci continua ad offrire agli adulti la possibilità di condividere un’esperienza di autoeducazione, appartenenza associativa, vita comunitaria, nel segno dei valori scout.

Valori ben evidenti nelle parole di Mariella, Laura, Elena, curatrici della conferenza mattutina di domani:

“Abbiamo accettato di fare una piccola parte in questa iniziativa del Masci, perché c’è un’età nella vita in cui è giusto disegnare ponti, connessioni tra ciò che siamo state e ciò che siamo ora. Tra esperienze di allora e ricerca personale di oggi. Ci piacerebbe, nella mattinata del 26 aprile, confrontarci tra noi , guide negli anni 60 e 70, i giovani e le giovani dell’Agesci, i vecchi e le vecchie del Masci”.

A Monza oggi la comunità conta 30 persone, in Lombardia 600. 

“Il movimento si rivolge a tutti coloro che avvertono la necessita di entrare in campo con una responsabilità specifica e maggiore e che condividono il nostro patto”, spiega Sandro Poli, il magister, legale rappresentante per il 2024. “Non importa se sono stati scout o sono arrivati a certe scelte per strade autonome. Il punto è : “Lasciare il mondo migliore” mettendoci la faccia”.

“Il movimento ha una proposta culturale e politica che emergera’ bene nei due seminari di venerdì 26  mattino e venerdì pomeriggio”, aggiunge Roberto D’Alessio, parte della segreteria di  coordinamento. “Cerchiamo di partire dai problemi concreti per ipotizzare un futuro diverso per tutti e per il nostro mondo”

Qualche esempio di proposta politica e culturale promossa dall’associazione?
“Il 20 aprile”, spiega D’Alessio, “abbiamo realizzato un seminario sulla figura di don Minzoni, martire ucciso dai fascisti solo 100 anni fa , un anno prima di Matteotti, con modalità e stile simili. Tre settimane fa ci siamo confrontati a Vimercate sulla storia dei due principali ospedali monzesi, alla luce della loro nascita voluta 800 anni fa da un laico poi proclamato santo, San Gerardo il tintore”. E conclude: “Le nostre porte sono aperte a tutti”.
Tutti invitati, dunque, a partecipare alla giornata di domani, una bella occasione per conoscere un po’ di più la storia e i valori del movimento.

 

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