Massimo Cacciari: l’Europa come arcipelago di nazioni

di Fabrizio Annaro

Massimo Cacciari a Monza invitato dallo Sporting Club. Tema dell’incontro: l’identità Europea. Insieme a lui il sindaco Dario Allevi,  Paolo Rotelli presidente del centro culturale europeo Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno,  Roberto Mazzotta presidente Università Vita  e Salute San Raffaele, Carlo Cappuccio e Filippo Carimati dello Sporting Club Monza.

Un’occasione per confrontarsi sull’identità europea, ma anche per presentare il nascente Centro Culturale Europeo che svolgerà  la propria attività a Cesano Maderno.

Massimo Cacciari ha ricordato che L’Europa è una necessità non sempre possibile. Ha messo in guardia sul pensiero unico che continua a essere ricorrente nella casa europea perché “l’Europa assomiglia – ha affermato – più ad un arcipelago di isole piuttosto che ad un’unica Nazione”. Il filosofo ha presentato, inoltre, le future attività del Centro europeo culturale fra le quali spicca la scuola di politica destinata a formare amministratori, dirigenti e funzionari degli enti pubblici.

Monza Sporting club. Incontro su “Il problema dell’identità europea”. Da sinistra. Dario Allevi, Massimo Cacciari, Roberto Mazzotta, Paolo Rotelli, Roberto Cappuccio, Filippo Carimati 

Attraverso questa scuola – ha proseguito Cacciari – si desidera mettere in comunicazione in modo più efficiente gli obiettivi della politica con le esigenze della burocrazia”.

Presidente del Centro Culturale Europeo è Paolo Rotelli che  ha insistito su quanto sia importante la cultura non solo nell’ambito politico, ma soprattutto in quello dell’impresa. 

Massimo Cacciari: Il Centro Culturale Europeo aprirà una scuola politica per amministratori e funzionari.

Le conclusioni sono state  affidate a Dario Allevi, Sindaco di Monza, che ha presentato alcuni sondaggi sullo stato d’animo degli europei. “I sondaggi affermano – rileva il Sindaco – che i cittadini europei desiderano rimanere agganciati all’Europa anche se avvertono difficoltà e disagi. Un eventuale distacco è vissuto dai cittadini europei in modo negativo, con conseguenze imprecisabili che condurrebbero ad un pericoloso baratro con scenari difficilmente prevedibili”.

Infine, Carlo Cappuccio, presidente dello Sporting,  ha precisato che il Club che presiede non si limita a proporre  iniziative sportive, ma è molto attento alla cultura. “Iniziative culturali come queste,  – ha assicurato Cappuccio – saranno proposte ai soci e ai cittadini”.

Molti i pensieri e le riflessioni suscitate da questo incontro. 

Le elezioni in Italia si svolgeranno nella prossima primavera e l’Europa è il grande tema della politica. Nessun programma potrà fare a meno di citarla. La domanda di molti è se l’Europa saprà proseguire il cammino iniziato a Roma nel 1948, cioè consolidare la pace e offrire nuove opportunità di crescita economica, sociale, morale e culturale.

L’unione economica, come ha detto Cacciari, non ha suscitato un effetto valanga. Il dogma del pareggio di bilancio appare il vincolo quasi ideologico che non consente all’Europa di guardare lontano e superare le sue paure. Fra tutte, a mio parere, la paura della povertà dalla quale scaturiscono le spinte xenofobe e il desiderio di chiudersi nel proprio orticello.

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