di Roberta Romano
“Stuprare vuol dire svilire la persona, mercificarla, dissacrare un atto naturale (quello sessuale) che può essere magico se fatto con amore o devastante se fatto con violenza.
L’opinione comune spesso giustifica lo stupratore, con motivazioni poco plausibili: l’uomo è cacciatore, la donna non deve provocare, è stata violentata perché se l’è cercata.
I commenti letti sui social sono a volte più agghiaccianti del fatto stesso”. È da queste riflessioni che nasce il progetto “ Melomerito ”, dalla volontà di dimostrare che, ancora oggi, le donne subiscono forti limitazioni in nome della sicurezza. Dà voce a pensieri che per anni le donne hanno taciuto, ma che spesso le hanno limitate rendendole diverse dagli uomini.
Ed è proprio dalle parole di chi “ Melomerito ” lo ha concepito che capiamo bene di cosa si tratti e di quanto concreta possa essere una campagna del genere, anche se intrapresa principalmente sul web.
Il progetto nasce da un momento di riflessione dovuta a fatti di cronaca realmente accaduti, ma di preciso, quali sono state le tappe che poi hanno portato alla nascita di “ Melomerito ”?
In primis abbiamo deciso che taglio dare. Ci sono molte pagine Facebook sul femminismo, la tendenza è quella di esporre i fatti a muso duro. Volevamo provare una strada diversa, quella dell’ironia.
Abbiamo scelto delle situazioni quotidiane che un uomo può vivere tranquillamente (fare autostop, andare a bere una birra) mentre una donna deve vivere con la paura addosso. Perchè se le succede qualcosa, “se l’è cercata”.
Stabilite le situazioni da rappresentare, ho chiesto adesioni ad amiche e colleghe per realizzare gli scatti.
Abbiamo trovato il supporto di un’agenzia di modelle che ci ha presentato ragazze entusiaste, in poco tempo abbiamo realizzato una decina di set.
Qual è l’obiettivo che vi siete prefissati con questa campagna?
L’obiettivo è quello di stimolare una riflessione. Le vittime vengono umiliate due volte: la prima è quando vengono violentate, la seconda è quando vengono insultate dagli altri.
“Dovevi vestirti meglio, vedi cosa succede ad andare in giro come una poco di buono”
“Dovevi restare a casa invece di uscire a divertirti”
“Che ti aspettavi, che ti invitasse a casa sua solo per parlare?”
Una società che accusa la vittima per essere stata stuprata e non accusa lo stupratore è, secondo noi, una società gravemente malata.
Grazie a questa iniziativa siete entrati in contatto con donne o ragazze vittime di violenza?
Alcune sostenitrici della pagina ci hanno confidato privatamente degli episodi spiacevoli. Imposizioni sessiste, avances troppo spinte.Per fortuna, nessuno era così grave da cadere nel penale
L’espressione “Me lo merito” contiene in sè anche dell’ironia, qualità che le donne hanno, ma siamo sicuri che tutti l’abbiano intesa?
L’ironia non è prerogativa nè femminile nè maschile, è prerogativa delle menti acute. Purtroppo Facebook livella verso il basso, tende alla mediocrità fatta di selfie allo specchio e video di gattini. Questo è il motivo per cui non ci vogliamo limitare alla rete, ma desideriamo uno spazio fisico, un evento nella vita reale. Stiamo prendendo contatti per presentare “ Melomerito ” nelle gallerie d’arte, dove ci aspettiamo un certo pubblico e una sensibilità diversa rispetto al popolo dei social.
Anzi, chiunque volesse contribuire alla diffusione del messaggio può contattarci. Siamo aperti a collaborazioni.
“ Melomerito ” è un progetto digitale che utilizza i nuovi media per la sua diffusione, quale riscontro ha avuto tra i giovani, che poi sono i primi fruitori di questi mezzi?
Melomerito nasce su internet per la necessità di essere immediato. Avevamo l’urgenza di esprimere il nostro dissenso. Poco tempo fa ho ricevuto il messaggio di una ragazza appena maggiorenne che vive in un paesino del sud. Si è sentita sollevata perchè avevamo dato voce a tutti quei pensieri che lei aveva timore di esprimere. Questo è uno dei segnali che ci fanno capire che la direzione presa è quella giusta, soprattutto per chi ha ancora la possibilità di sviluppare un pensiero critico.
Ci sarà una seconda serie? Come si articolerà?
Ci siamo ripromessi di fare una seconda serie di scatti se il progetto avrà adeguata diffusione anche al di fuori di Facebook.
Al momento ci sembra più interessante coinvolgere le persone, invitandole a mandare un selfie con l’hashtag #Melomerito, così da renderle partecipi. Se sostieni una causa, inevitabilmente ci metti la faccia.