di Elena Borravvicchio
Nell’antica Grecia l’arte di curare l’uomo, nella sua interiorità come nella sua fisicità, facevano un tutt’uno. Il saggio era colui che sapeva lenire le sofferenze delle persone attraverso un ascolto profondo e un bagaglio di conoscenze sapienziali che riguardavano sia l’anima sia il corpo.
Nella nostra società iper tecnologizzata il sapere è sempre più frammentato e specifico e il rischio di un approccio tecnicistico al paziente molto alto.
Ma i pazienti sono anzitutto persone che recano un disagio, sia esso di natura organica o psicologica. Urge, in ambito clinico, ritrovare un approccio che sia umano prima che medico, capace di accogliere la persona a tutto tondo.
Il ciclo di incontri intitolato “Medicina e Filosofia – una relazione da scoprire”, presso l’auditorium E. Pogliani della Fondazione IRCCS Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza è volto a riscoprire questa relazione.
Milena Provenzi, ideatrice del progetto insieme ad Antonetta Carrabs, spiega: “Gli incontri sono un’idea, nata dall’incontro con Antonetta e riguardano la riscoperta del rapporto tra medico e paziente, tramite la relazione tra medicina e filosofia.
Ha aperto un filosofo che ci ha spiegato come la medicina e la filosofia nascono insieme e continuano ad essere embricate. Chiuderà il professor Cacciari con una lectio magistralis.
La relazione medico paziente riguarda tutti. Io sono psichiatra presso il San Gerardo e attraverso il lavoro ho compreso che approcciarsi ai pazienti è difficile: non mi portano solo la loro malattia ma la loro storia, la loro vita, mi portano tutto! Sono molto vulnerabili, come una pelle ustionata! Quando un operatore sanitario incontra un paziente deve essere presente con tutto se stesso: le persone non chiedono solo di guarire e di stare bene, ma chiedono di essere accolte. Il contenimento emotivo richiede anche un coinvolgimento personale, una cura della persona a 360 gradi. Siamo tutti sotto lo stesso tetto chiamato umanità”.
Il convegno si colloca tra le iniziative per la umanizzazione delle cure; aggiunge Provenzi: “Perché le cure siano efficaci non contano solo gli standard di qualità delle prestazioni ma anche del modo in cui vengono erogate. Finora gli incontri sono andati molto bene: c’è stata un’affluenza di circa 200 persone a incontro, del personale del San Gerardo e da fuori. La nostra intenzione è sensibilizzare la popolazione a pensare all’ospedale non solo come luogo di sofferenza ma di attenzione all’umano in sé. Per me è la realizzazione di un sogno, sono sempre stata appassionata si filosofia, il mio professore, il dottor Clerici, che è stato molto importante per la mia formazione e nel sostegno alle mie inziative”.
Presso l’ospedale San Gerardo si tengono anche dei laboratori di poetry therapy a cura di Antonetta Carrabs e letture poetiche durante le medicazioni dei pazienti.
Le parole nella cura
Il prossimo, “Le parole nella cura”, si terrà venerdì 19 aprile alle 16 con Nicolò Terminio, psicoterapeuta, dottore di ricerca e scrittore.
“La parola che cura è la parola che è in grado di attivare il desiderio inconscio di una persona – spiega Terminio – Con lo psicanalista i pazienti manifestano sintomi come sofferenza, disagio, lapsus, sottrazione di un atto mancato; nel paziente nevrotico tutte queste manifestazioni fanno presente il desiderio mancato, gli danno diritto di cittadinanza nella sua coscienza. Il desiderio è più forte del rimosso.
La parola che cura, in analisi, dà voce al desiderio. Ma attenzione: la parola che cura non è quella dello psicoterapeuta bensì è la parola del soggetto che parla, che si mette in gioco. L’appuntamento con lo psicanalista non è appuntamento con una persona, ma con il proprio inconscio; come direbbe Lacan: “È un lavoro anticapitalismo, ti fai pagare facendo lavorare un altro!”.
La parola e l’ascolto attento allora veicolano il desiderio, il mistero, quello che Terminio non fatica a definire “vocazione”, capace di dare o ridare un senso all’esistenza.
Appuntamenti
Erasmo Silvio Storace, “Relazione tra Medicina e Fiosofia”, 23 febbraio
Leonardo Mendolicchio, “Fragilità e anti-fragilità nella relazione”, 22 marzo
Nicolò Terminio, “Le parole nella cura”, 19 aprile
Romano Madera, “La pratica filosofica nella relazione”, 17 maggio
Vincenzo Costa, “Ansia e angoscia nella società in mutamento”, 21 giugno
Roberta Sala, “I principi della Bioetica”, 17 luglio
Massimo Cacciari, “Lectio Magistralis”, 27 settembre
Dalle ore 16 alle ore 18.30.
Il corso è gratuito e aperto a tutta la popolazione, previa iscrizione (http://serviziweb.inaz.it/formaz_irccs-sangerardo). Accreditato per l’Ordine dei Medici, anche per i Medici di base, e l’Ordine dei Giornalisti.
Ecco il programma dei prossimi incontri
NicolòTerminio, “Le parole nella cura”, 19 aprile
Romano Madera, “La pratica filosofica nella relazione”, 17 maggio
Vincenzo Costa, “Ansia e angoscianellasocietà in mutamento”, 21 giugno
Roberta Sala, “I principi della Bioetica”, 17 luglio
Massimo Cacciari, “Lectio Magistralis”, 27 settembre Dalle ore 16 alle ore 18.30.
Il corso è gratuito e aperto a tutta la popolazione, previa iscrizione (http://serviziweb.inaz.it/formaz_irccs-sangerardo). Accreditato per l’Ordine dei Medici, anche per i Medici di base, e l’Ordine dei Giornalisti.