intervista a cura di Fabrizio Annaro
Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, insieme ad altri sindaci di undici grandi metropoli mondiali (Parigi, Londra, Barcellona, Copenaghen, Quito, Vancouver, Città del Messico, Seattle, Città del Capo, Los Angeles e Auckland), ha firmato un documento con il quale si impegna,
insieme ai suoi colleghi, a trasformare una parte importante della propria città in territori progressivamente “più verdi” e soprattutto “senza energia fossile”, con una parte importante di zone a zero emissioni.
L’intesa contro l’inquinamento è stata siglata durante il vertice dei sindaci del network C40 – ‘Togheter4Climate’ – svoltosi a Parigi il 22 e 23 ottobre.
E’ una buona notizia, un’ottima proclamazione di intenti. Il tema qualità dell’aria è fortemente sentito dai cittadini milanesi e non solo dai milanesi. Speriamo che questo impegno possa essere adottato anche da altre città italiane e del mondo.
Su questo impegno e sui progetti del Comune di Milano per migliorare la qualità dell’aria abbiamo rivolto alcune domande al Sindaco Giuseppe Sala.
Ecco l’intervista.
Quali saranno i prossimi passi su Milano? Quali aree della città intendete trasformare in aree verdi e ad emissione zero?
Firmando la Fossil-Fuel-Free Streets Declaration di C40, ci siamo presi l’impegno di avere a Milano, entro il 2030, un’area a zero emissioni, in cui non possano circolare veicoli alimentati con combustibili fossili. A questo stiamo già lavorando: basti pensare che grazie ad Area C, dal 2011 al 2016, abbiamo ridotto di circa il 30% l’ingresso in centro dei veicoli più inquinanti. Per proseguire su questa strada, occorre investire, come stiamo facendo, sul potenziamento del trasporto pubblico, con nuove linee metropolitane e più soluzioni di mobilità sostenibile. E non è tutto.
Abbiamo lanciato proprio pochi giorni fa la partecipazione di Milano a “Reinventing Cities”, il bando internazionale di C40 per alienare siti inutilizzati o in stato di degrado nelle città e destinarli a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. Milano ha messo a disposizione cinque grandi aree: il mercato di Gorla, le Scuderie de Montel, porzioni di via Serio e di via Doria, lo scalo dismesso di Greco. A questo si aggiunge il percorso sugli Scali Ferroviari che porterà in città nel prossimo decennio circa 700mila metri quadrati di verde in più.
Quali fondi pensate di utilizzare per raggiungere l’obiettivo di bus non inquinanti entro il 2025?
Abbiamo aderito con convinzione all’accordo tra i sindaci C40 per l’acquisto dal 2025 di soli mezzi pubblici ecologici e su questo l’azienda di trasporto pubblico Atm ha già avviato un importante processo per il triennio 2017-2019. Grazie a politiche di risparmio aziendale, Atm ha destinato oltre 410 milioni di euro proprio al rinnovo della sua flotta e l’ultima aggiudicazione in ordine di tempo, per quel che riguarda i mezzi di superficie, prevede proprio la fornitura di 120 nuovi autobus ibridi, che si vanno ad aggiungere ai 125 nuovi autobus tradizionali già ordinati e in parte già in esercizio dalla scorsa estate.
E’ un sogno immaginare, anche grazie a fondi di Enel e di Enea, che si possano trasformare i tetti delle scuole e degli edifici pubblici in sorgenti di energia pulita e rinnovabile?
Il Comune di Milano sta verificando, proprio in queste ultime settimane, se esistono le condizioni minime di fattibilità per un project financing finalizzato a ristrutturare radicalmente alcuni edifici scolastici attraverso investimenti privati. Ovviamente, qualora ci fossero le condizioni, si avvierebbe un bando di gara a cui potranno partecipare tutti gli operatori dell’energia interessati che, in cambio, potranno ottenere la concessione della gestione del calore per un numero congruo di anni.
Come intensificare l’adeguamento energetico degli edifici pubblici?
Negli ultimi anni è stato fatto un grandissimo lavoro per rendere più efficienti dal punto di vista energetico e della compatibilità ambientale gli impianti presenti nel patrimonio edilizio comunale. L’edilizia non residenziale è costituita da circa 600 edifici (500 sono scuole, il resto si divide tra uffici, sedi della Polizia locale, musei, strutture socio assistenziali e strutture sportive) e di questi 510 funzionano con caldaie a metano, mentre sono già 50 gli stabili allacciati alla rete di teleriscaldamento: tra questi, Palazzo di Giustizia, Palazzo Reale e la sede della Polizia locale in piazza Beccaria. Inoltre, 18 stabili, di cui 10 scuole, sono dotati di pannelli solari termici.
A questo si aggiungono gli edifici di edilizia residenziale di proprietà del Comune (Erp): su 126 centrali termiche, 64 sono già alimentate a metano ed è in corso di attuazione il programma ‘Oil Free’ per la sostituzione di 36 centrali termiche (29 da gasolio a metano e 7 da metano a teleriscaldamento).
Nel breve periodo è previsto il completamento di quest’ultimo programma sull’edilizia residenziale ed entro il 2020 l’allacciamento al teleriscaldamento di altri 27 edifici di edilizia non residenziale.
Non pensa che occorrano scelte coraggiose come mettere al bando i motori diesel e quelli a scoppio?
Nel breve periodo non si può far molto altro se non essere fermi e non arretrare di un passo sulle politiche già messe in atto (come Area C) e aderire, nei momenti di maggior emergenza, al Protocollo Regionale per la qualità dell’aria. Pur rendendoci conto che questo non è risolutivo. Per quel che riguarda il trasporto privato chiediamo da tempo la collaborazione delle società, perché cambino i mezzi carico/scarico, e dei cittadini, perché utilizzino il meno possibile la propria auto.
Nel frattempo, negli ultimi anni è stata potenziata la presenza di mezzi pubblici e in condivisione: lo sviluppo del car e bike sharing ne sono un grande esempio. Siamo, inoltre, l’unica città in Italia ad aver vietato l’accesso al centro ai veicoli fino al diesel Euro 4 senza Fap e ci siamo presi l’impegno di estendere questi divieti a tutta la città. Certamente non bisogna ragionare in ottica di crociata contro i diesel, ma è innegabile che siano la causa del 65% delle emissioni inquinanti da traffico. Ed è quindi giusto accompagnare un processo di cambiamento.
Pensate di coinvolgere, in questa lotta all’inquinamento, l’area metropolitana e i comuni di Monza e Brianza? Sappiamo che il Comune di Milano non ha una diretta competenza riguardo al territorio della Brianza, ma pensate di “aiutarci” affinché in tempi celeri giunga la metropolitana a Monza?
Abbiamo bisogno di misure strutturali in tutta la Pianura Padana per combattere l’inquinamento atmosferico e il suo impatto sulla salute dei cittadini. Ad oggi queste misure non esistono e si lavora solo nei momenti emergenziali attraverso un protocollo Regionale che, per di più, viene attivato solo su base volontaria di ogni singolo Comune. Ci rendiamo conto tutti che questo non ci risolve il problema e che è necessario fare tutti di più, per tutelare la salute dei nostri cittadini.
A Milano stiamo investendo in una migliore mobilità, rafforzando i trasporti pubblici e aumentando le opportunità di condivisione anche di auto e moto: un processo avviato attraverso un bando del Comune di Milano, da cui si può prendere sicuramente esempio. E per quel che riguarda il bike sharing free floating sono già 60 i comuni della Grande Milano che hanno aderito al protocollo d’intesa per un servizio su scala metropolitana. Un segnale importante che rivela che qualcosa sta cambiando anche a livello strutturale.
Infine, per quel che riguarda Monza in particolare, mi sono speso molto per il prolungamento della metropolitana e ho incontrato personalmente il Ministro Del Rio per fare il punto sul progetto. Dopo tanti anni, infatti, il Governo ha stanziato nuovi fondi per le metropolitane e verranno privilegiati progetti seri e definiti in tutti i dettagli. Per questo vorrei forzare i tempi per completare il progetto di fattibilità tecnica ed economica entro giugno 2018. A quel punto il Governo dovrà confermare la sua quota di finanziamento. La mia speranza è di poter avviare i lavori entro la fine del mandato.
Molti urbanisti immaginano di ampliare gli spazi naturali nella città in modo che l’uomo possa avere un migliore ed adeguato rapporto con il creato. Cosa ne pensa?
A Milano, solo nel 2018, saranno completati la Biblioteca degli Alberi nel quartiere Porta Nuova (96mila metri quadri di verde), il grande parco di City life (170mila mq) e la nuova area verde di Quartiere Adriano (50mila mq). Sono tre grandi esempi di come le trasformazioni urbanistiche che stanno interessando la nostra città negli ultimi anni abbiano tenuto massimamente in considerazione l’importanza del verde urbano. E lo stesso sarà nel prossimo decennio con la trasformazione degli Scali Ferroviari, dove abbiamo previsto – attraverso un Accordo di programma con FS – che il 65% degli spazi dovrà essere destinato a verde, per un totale di 700mila metri quadrati.
Infine nella Laudato Si! di Papa Francesco si legge:
“ … c’è bisogno di costruire leadership che indichino strade, cercando di rispondere alle necessità delle generazioni attuali includendo tutti, senza compromettere le generazioni future. Si rende indispensabile creare un sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi…”
Non crede che queste parole siano un incoraggiamento agli enti pubblici (comuni, regioni, governi) ad assumere un ruolo primario, a costruire leadership, tessere alleanze e relazioni, anche con il mondo scientifico, in grado di affrontare efficacemente l’emergenza ambientale?
Papa Francesco ha dimostrato in questi anni di saper affrontare le tematiche più attuali con senno e concretezza. Non posso che essere d’accordo, dunque, con le sue parole. E nel mio piccolo sto cercando di spendermi in prima persona sui temi più importanti della nostra epoca, l’ambiente e l’immigrazione, portando Milano ad essere sempre in prima fila nell’affrontare queste tematiche insieme alle maggiori capitali del mondo.
Grazie Sindaco e buon lavoro!
Le fotografie sono di Stefania Sangalli e Giovanna Monguzzi
Se ti è piaciuto questo articolo,
sostienici
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a raccontare
il bene e le notizie positive
Difendi la nostra autonomia, difendi la tua libertà.
Oppure esegui bonifico
IBAN: IT45Y0890134000000000202546
Intestato ad Associazione di Promozione Sociale Amici de Il Dialogo
BCC Valle del Lambro – filiale di Vedano al Lambro