di Daniela Zanuso
Non possiamo vivere senza le api. La famosa frase “Quando spariranno le api all’umanità non resteranno che quattro anni di vita”, di dubbia paternità ed erroneamente attribuita ad Albert Einstein, è però un’affermazione che contiene una grande verità: l’estinzione di questi straordinari insetti sarebbe un disastro ecologico paragonabile alle ere glaciali.
Al lavoro infaticabile delle api si deve difatti l’impollinazione di oltre 100 specie di alberi da frutto e di verdura. Questo non determina solamente la produzione di cibo sano e ricco di principi base fondamentali per il benessere dell’uomo, ma soprattutto la produzione di ossigeno, elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza. Inoltre le api sono le vere sentinelle dell’ambiente: l’inquinamento dovuto alle attività umane e l’uso sregolato di pesticidi ha decimato in questi anni la popolazione di questi meravigliosi insetti.
A metterci una pezza ci sta provando Backyard Nature che, nel Regno Unito, ha lanciato una campagna per piantare 15 milioni di semi di fiori selvatici, del cui nettare le api si nutrono, in tutto il paese.
Il progetto ha coinvolto migliaia di persone, per la maggior parte giovani ambientali, che si sono resi disponibili a diventare dei Backyard Nature Guardian, letteralmente “Guardiani della natura del cortile”. Sono già alcuni milioni i semi di fiori consegnati alle famiglie del Regno Unito che hanno aderito al progetto e altri sono distribuzione.
Questa iniziativa è venuta alla luce grazie agli “Eco Emeralds”, un gruppo di giovani attivisti con sede a Liverpool, in Inghilterra. Secondo il Bumblebee Conservation Trust, il 97% dei prati di fiori selvatici del Regno Unito è scomparso negli ultimi 80 anni. Un vero disastro ecologico.
Gli effetti di questa iniziativa non si vedranno subito, ma quello che è assolutamente necessario è una netta inversione di tendenza. Ed auguriamoci che l’iniziativa serva da esempio anche dalle nostre parti.