di Giacomo Orlandini
La proposta di allargare da trentadue a quarantotto le nazionali partecipanti alla fase finale dei Mondiali è stata discussa nel Consiglio della Federazione internazionale di calcio (Fifa) di metà marzo. Essa implicava lo svolgimento delle ulteriori partite in altri paesi del Golfo, come Kuwait, Oman, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
In vista della prossima riunione, Amnesty International e una coalizione di Ong, sindacati, gruppi di calciatori e di tifosi hanno chiesto al presidente Gianni Infantino di confermare che ogni eventuale paese preso in considerazione per co-ospitare i Mondiali del 2022 dovrà rispettare i nuovi standard che si è data la Fifa. In una lettera aperta al presidente, le organizzazioni hanno ricordato che ogni paese intenzionato a ospitare un evento dei Mondiali deve fornire garanzie sul rispetto del diritto internazionale e prevenirne possibili violazioni durante lo svolgimento dell’evento.
“All’aumento dei paesi ospitanti corrisponderebbero evidenti rischi per i diritti umani, soprattutto per quanto riguarda il possibile massiccio sfruttamento della manodopera migrante per la costruzione degli impianti e di altre infrastrutture per i Mondiali: ciò getterebbe un’ombra sul più grande evento sportivo a livello mondiale”, ha dichiarato Stephen Cockburn, vicedirettore del programma Temi globali di Amnesty International. “Gianni Infantino ha dichiarato che vuole rendere i Mondiali più inclusivi. Ciò significa che la Fifa dovrà esaminare la situazione nei potenziali paesi co-organizzatori del Golfo per assicurare che i Mondiali non contribuiranno o non saranno associati alle diffuse violazioni dei diritti umani in corso nella regione”, ha aggiunto Cockburn.
Le Ong hanno chiesto alla Fifa di confermare che ogni paese candidato sarà esaminato dal punto di vista del rischio per i diritti umani e chiamato ad approntare piani credibili per prevenire le violazioni dei diritti dei lavoratori, la discriminazione e le limitazioni alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica in relazione ai Mondiali.
Questa lettera aperta alla Fifa è sicuramente riuscita nel suo intento. Infatti, seppure la decisione riguardo alla proposta-quarantotto fosse uno degli argomenti dell’ordine del giorno del Congresso Fifa, l’argomento non è neanche stato menzionato. Tuttavia il 7 luglio Fifa ha recentemente rilasciato nuove dichiarazioni al riguardo:
“La FIFA e il Qatar hanno esplorato congiuntamente tutte le possibilità per aumentare il numero di partecipanti alla Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 ™ a quarantotto squadre, coinvolgendo i paesi vicini. In seguito a un processo di consultazione approfondito con tutte le parti interessate, si è concluso che nelle attuali circostanze non è stato possibile discutere una proposta di questo tipo. Un’analisi congiunta, a tale proposito, ha concluso che, a causa della fase avanzata dei preparativi e della necessità di una valutazione dettagliata dei paesi ospitanti, non è possibile prendere adesso una decisione di tale portata. È stato quindi deciso di non proseguire ulteriormente questa opzione. La Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 ™ rimarrà quindi come inizialmente previsto con 32 squadre e nessuna proposta sarà presentata al prossimo Congresso FIFA.”
In quest’occasione Fifa ha dimostrato di non avere come unico scopo il guadagno (quarantotto paesi significano sedici accordi televisivi in più) ma di saper mettere in primo piano la persona e salvaguardare i diritti fondamentali dell’uomo.