di Luigi Picheca
Per noi Italiani il Mondiale di Calcio si è già concluso. Si è concluso spegnendo il nostro entusiasmo verso questa Nazionale che ci sa dare soddisfazioni, ma anche tante delusioni.
Non dimentichiamo, però, che il nostro modo di giocare a calcio è troppo vecchio come mentalità ed è pure superato come espressione del gioco. Inoltre i giocatori che risultano vincenti nel nostro campionato sono quasi tutti stranieri e che i nostri giovani più promettenti si trovano ad avere difficoltà ad emergere e a farsi quella esperienza che dà l’inprinting necessario a fare quel salto di qualità necessario ad affermarsi.
Non dobbiamo quindi farne una tragedia, sono ben altri i problemi che ci devono fare riflettere in questo momento storico che si trova ad affrontare la nostra Nazione e non vale la pena di aprire processi sul nostro momento calcistico. A mio modesto parere, dobbiamo cominciare a prendere sul serio altre cose che sono fondamentali per farci prendere coscienza su cosa ha bisogno il nostro Paese per cercare seriamente di uscire da questa situazione economica che certamente ci deve interessare più di una partita di calcio.
Luigi Picheca
(*) Luigi scrive con gli occhi, unico modo per comunicare con il mondo. E’ malato di SLA e vive presso il Centro SLAncio di Monza. Ha accettato di collaborare con il nostro giornale e attraverso un computer, che traduce il movimento oculare in parole, scrive per noi.